Cronache

"La pasta non è al dente": profughi in ribellione

Questa volta l'hanno combinata talmente grossa da mettere d'accordo destra e sinistra

"La pasta non è al dente": profughi in ribellione

L'ennesima dimostrazione di irriconoscenza da parte dei profughi. E questa volta l'hanno combinata talmente grossa da mettere d'accordo destra e sinistra: sì perché a Reggio Emilia, teatro del misfatto, anche gli esponenti del Pd hanno stigmatizzato duramente quanto accaduto.

Ma procediamo con ordine. Una trentina di richiedenti asilo hanno lamentato la scarsa qualità del menù, servito loro alla mensa Locomotore utilizzata dalla cooperativa La Diora di Abramo, ritenuti ripetitivi e scadenti. Tanto è bastato per scatenare la ribellione, che in città è già stata ribattezzata "la rivolta della pastasciutta". Protesta stigmatizzata duramente su Facebook anche dalla sinistra emiliana, a cominciare da un esponente della segreteria provinciale del Pd reggiano. E, sempre su Facebook, il leader della Lega Nord, Matteo Salvini.

A fornire servizi ai rifugiati – che, nei giorni scorsi, sono stati ascoltati dal questore di Reggio Emilia – è la cooperativa “La Dimora d’Abramo” capofila di una cordata che, tra vitto e alloggio, percepisce per ogni migrante 33 euro al giorno. Quella dei richiedenti asilo, spiega alla “Gazzetta di Reggio” il presidente della cooperativa Luigi Codeluppi, è una "protesta incomprensibile. Abbiamo parlato a lungo con chi si è fatto portavoce ma, sinceramente, non abbiamo capito bene le motivazioni della protesta: c’erano diverse contraddizioni.

In ogni caso alla fine si sono scusati per la modalità della rimostranza".

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