Cronache

Il Pd di Marino nega autorizzazione a costruire rampe per i disabili

La richiesta era stata avanzata dall'Inps al primo Municipio nell'ambito del progetto "Roma sei mia". Ma il Pd ha negato l'autorizzazione

Il Pd di Marino nega autorizzazione a costruire rampe per i disabili

Immaginate Roma guidata dal Pd. Pensate a quanto possa essere lunga la trafila per ottenere una autorizzazione a costruire qualcosa occupando suolo pubblico.

Ora, la sede dell'Inps del Municipio I di Roma aveva avanzato la richiesta di costruire una rampa per disabili occupando una parte di suolo pubblico. Niente di strano, anzi: da lodare. E lo aveva fatto nell'ambito dell'iniziativa "Roma sei mia", che prevede la possibilità per i soggetti pubblici o privati di proporsi per la progettazione e la realizzazione (a loro spese) di azioni ed interventi per riqualificare gli spazi comuni romani, come edifici e zone urbane pubbliche.

E' bene tenere a mente il fatto che al Comune, questa rampa per disabili, non sarebbe costata nulla. Ma non gli è bastato: la giunta Pd del Municipio I, guidata da Sabrina Alfonsi, ha risposto picche. Niente autorizzazione. "Si comunica - si legge nella comunicazione inviata dal Municipio I all'Inps - che la Giunta del Municipio Roma I Centro, con la delibera 54 del 16 luglio 2015 non ha approvato la proposta in oggetto" perché è "una richiesta di occupazione di suolo pubblico non coerente con i programmi dell'iniziativa 'Roma sei Mià'".

Insomma, non importa se l'opera è meritevole e se è gratuita. Per un giochino burocratico il Pd ha negato ogni autorizzazione. Infatti, nella delibera il Municipio esprime "parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica della proposta di deliberazione indicata in oggetto" ma non approva "sotto il profilo della coerenza con i programmi dell'iniziativa 'Roma sei mia' la richiesta di occupazione di suolo pubblico per la realizzazione della rampa".

Nel pomeriggio la presidente del Municipio I ha provato a precisare: "'Roma sei mia' - ha detto all'Adnkronos - è un bando pensato per far partecipare enti privati alla realizzazione di lavori pubblici come beni collettivi, quindi interventi di riqualificazione e non per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Questo è un obbligo di legge a cui l'Inps avrebbe dovuto attenersi già da tempo utilizzando le procedure standard già previste dall'amministrazione. Stupisce che ancora oggi non l'abbia fatto". "Ci auguriamo - ha aggiunto Sabrina Alfonsi - che l'Inps al più presto presenti al municipio un progetto per l'accessibilità al loro palazzo".

Eppure bastava concedere quell'autorizzazione, priva di ogni costo, e la rampa sarebbe stata montata da qui a qualche giorno. Invece i disabili dovranno aspettare.

Grazie al Pd.

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