Cronache

Volkswagen, perquisita sede italiana

A Verona c'è un fascicolo aperto per frode in commercio, in cui sarebbero iscritti nomi di spicco

Volkswagen, perquisita sede italiana

Sono scattate questa mattina le perquisizioni nella sede italiana di Volkswagen Group a Verona. Gli uomini della Guardia di finanza sono entrati in azione su mandato della procura, che secondo quanto scrive l'Ansa ipotizza il reato di frode in commercio per la casa automobilistica.

Le fiamme gialle si sono presentate anche a Bologna, dove c'è invece la sede di Lamborghini, che fa capo allo stesso gruppo tedesco.

Ci sarebbero già dei nomi nel fascicolo aperto dai magistrati. Sotto indagine figure di spicco del management di VW in Italia, tra i quali c'è il direttore generale e amministratore delegato, Massimo Nordio, ma anche il presidente del Consiglio d'amministrazione, Luca De Meo.

Con Nordio sarebbero indagati anche altri dirigenti che erano in carica nel periodo durante il quale sarebbe stato installato il software per aggirare gli standard previsti per le emissioni di smog.

In Germania quello che viene chiamato "dieselgate" porterà a richiamare 2,4 milioni di automobili.

La decisione è arrivata dalla Kba, l'ente di omologazione tedesco, che ha bocciato la proposta della casa automobilistica, che voleva fossero i clienti a portare di loro spontanea volontà le auto in officina per l'adeguamento alle norme.

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