Cronache

Pesaro, falsifica la firma di un defunto per fare un nuovo contratto: raggirata un'anziana

Il dipendente di una società che eroga contratti energia porta a porta è stato denunciato dalla donna per truffa e falso: avrebbe fotografato il documento di un defunto per copiare la sua calligrafia

Pesaro, falsifica la firma di un defunto per fare un nuovo contratto: raggirata un'anziana

Sarebbe riuscito a raggirarla presentandosi a casa sua, in una giornata qualunque del settembre scorso, chiedendole semplicemente di mostrargli la bolletta della luce e la carta d'identità del marito defunto. Da una parte c'è una donna di 86 anni, vedova da qualche tempo, mentre dall'altra un dipendente di un'azienda che somministra, appunto, luce e gas, e che avrebbe truffato l'anziana. È accaduto a Pesaro, dove un impiegato è stato denunciato.

La dinamica della truffa

Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino, infatti, tutto sarebbe iniziato il 13 settembre scorso: a casa della donna sarebbe arrivato il dipendente che, in base a quanto ricostruito, non si sarebbe nemmeno qualificato con lei. Una volta entrato all'interno della sua abitazione le avrebbe domandato di vedere la bolletta. L'anziana, preoccupata di un ipotetico intervento sulla sua linea elettrica, l'avrebbe recuperata. Tuttavia, a quel punto, l'uomo le avrebbe chiesto un documento del marito, a cui risultava ancora intestata l'utenza.

Il raggiro

La donna, allora, avrebbe avvisato subito il tecnico del decesso del marito, avvenuto quattro anni prima, assicurandogli che lei non avrebbe firmato nulla, soprattutto un contratto nuovo. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, la donna si sarebbe però convinta che l'uomo fosse un dipendente dei più noti operatori italiani che erogano luce e gas, venuto per fare delle verifiche, e gli avrebbe mostrato la carta d'identità del coniuge come richiesto. A quel punto, il dipendente avrebbe fotografato il documento e ne avrebbe trascritto i dati insieme a quelli della bolletta su un foglio, senza fornirle una copia.

La tecnica

Dopo circa 15 giorni, la vedova avrebbe ricevuto a casa sua una busta proveniente dall'altra azienda, che le dava il benvenuto tra i suoi clienti. Ma l'86enne, in quella circostanza, non aveva firmato niente e nemmeno il marito defunto. A quel punto, spaventata si sarebbe accorta della presunta truffa e avrebbe avvertito il figlio. Una volta telefonato alla società, i dipendenti gli avrebbero assicurato di distruggere il contratto, riattivando quello vecchio. Ma, poco dopo, un messaggio avrebbe avvertito il familiare della donna che confermava il passaggio.

La firma del marito (morto)

L'ipotetico raggiro sarebbe partito da una finta firma del marito defunto, che il dipendente della nuova società (che vende contratti porta a porta) avrebbe copiato grazie alle fotografie scattate alla carta d'identità. La donna, ora assistita da un avvocato, avrebbe raccontato di essere stata truffata in quella circostanza, dopo aver mostrato il documento dell'uomo morto. Così, il presunto truffatore avrebbe copiato la sua firma e l'avrebbe utilizzata per firmare il contratto in questione.

La richiesta dell'anziana

L'86enne, con il suo legale, avrebbe mandato una diffida all'azienda, affinché il contratto venga annullato. Ma l'azione, almeno finora, non avrebbe avuto l'esito sperato, nonostante l'impegno scritto della società. La denuncia verso il dipendente che avrebbe truffato la donna, intanto, è finita in procura, a Pesaro. La società, che ha condannato il comportamento del proprio impiegato, avrebbe assicurato di non chiedere il pagamento dei consumi effettuati.

Eppure il contratto esiste ancora e la richiesta dell'anziana non è ancora stata esaudita.

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