Cronache

Piacenza, il mistero del quadro ritrovato: i segnali parlano di Klimt

La tela, sottratta dalla galleria 22 anni fa, sarebbe stata nascosta in un'intercapedine e ritrovata da un addetto. Saranno gli esami a confermare l'autenticità del quadro, ma i segnali sembrano positivi

Piacenza, il mistero del quadro ritrovato: i segnali parlano di Klimt

Era sparito 22 anni fa e ora, anche se mancano le ultime e doverose verifiche del caso, i primi esami confermano l'identità del quadro ritrovato in queste ore: si tratta del "Ritratto di signora" di Gustav Klimt, rubato nel 1997 alla Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza e rinvenuto in un'intercapedine del muro esterno alla galleria. Secondo quanto riportato da La Stampa i ladri del capolavoro, del valore di 60 milioni di euro, potrebbero averlo nascosto per poi recuperarlo qualche giorno dopo, ma il clamore mediatico rivolto al caso potrebbe avere modificato i loro piani. Il quadro è stato ora trasferito in località segreta e protetta a disposizione della magistratura, che nominerà quanto prima dei periti per attestarne l'autenticità.

Lo strano nascondiglio

Il dipinto di Klimt rappresenta una delle opere d'arte più ricercate del mondo e per tanto tempo sarebbe rimasto in un nascondiglio al quale nessuno aveva pensato. Il generale Roberto Riccardi, alla guida del comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, ha ipotizzato che il quadro sia sempre rimasto lì, in attesa che per i ladri giungesse il momento ideale per portarlo via. Il direttore della galleria, Massimo Ferrari, ha sostenuto che i "timbri e la ceralacca sul retro della tela sono originali" e un'expertise ne confermerebbe l'autenticità.

Il ritrovamento della tela

La tela ritrovata, in queste ore, è in consegna alla polizia di Stato. Lo avrebbe trovato uno degli addetti alla ripulitura del muro della galleria, che alla vista di una scatola con dentro un sacco nero si sarebbe insospettito: "Pensavo fossero rifiuti, ma ho subito chiamato il responsabile". Il furto risale al 22 febbraio del 1997, anche se l'opera sparì in uno dei tre giorni precedenti, ma nessuno se ne accorse a causa di un trasloco per una mostra su Klimt a Palazzo Gotico. "La cautela è d'obbligo e si procede con i piedi di piombo, ma i primi segnali sono positivi", ha spiegato l'assessore piacentino alla Cultura, Jonathan Papamarenghi.

Il mistero del furto

Dal momento della sparizione del quadro, nessuno fu mai in grado di capire se la tela fosse stata portata fuori dal tetto (la cornice venne ritrovata vicino al lucernario) o se i ladri l'avessero fatta passare addirittura dall'ingresso principale. Le indagini, all'epoca, portarono a indagare sui custodi della galleria d'arte, la cui posizione, però, venne subito archiviata dal giudice per le indagini preliminari per mancanza di prove. Nel 2016, l'inchiesta venne riaperta dopo il rinvenimento di alcune tracce del dna di uno dei ladri sulla cornice. Ci fu anche chi parlò di una pista esoterica, secondo la quale la tela sarebbe stata usata per un rito satanico.

L'esame e il "doppio"

A confermare l'originalità della tela sarà un esame approfondito, anche perché sotto "Il ritratto di signora" ci sarebbe un altro disengo di Klimt. Il dettaglio fu scoperto, proprio alcuni giorni prima del furto, da Claudia Maga, una ricercatrice. Sotto alla tela, ci sarebbe infatti un altro ritratto di donna con un cappello, esposto a Dresda nel 1912, poi dato per disperso.

In realtà, Klimt lo aveava ritoccato trasformandolo in quello ospitato nella galleria d'arte emiliana e trafugato nel 1997.

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