Cronache

Il piagnisteo di Sofri: "Con sporca decina è il fondo del barile"

Il commento dell'ex leader di Lotta Continua su Il Foglio: "Avete preso 7 ex terroristì a Parigi. Bravi! E adesso che ve ne fate?"

Il piagnisteo di Sofri: "Con sporca decina è il fondo del barile"

Continua a far discutere la notizia della cattura dei sette ex brigatisti arrestati questa mattina a Parigi dalle autorità francesi ed italiane: sulla vicenda è voluto intervenire anche il giornalista ed attivista, nonché ex leader di Lotta Continua, Adriano Sofri, che ha scritto un commento a caldo sul Foglio.

Fra i nomi dei fermati si trova, fra l'altro, anche quello di Giorgio Pietrostefani, confondatore di Lotta Continua condannato insieme a Sofri per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi (1972). Tanta l'amarezza espressa dallo scrittore ed attivista triestino che, raggiunto da uno dei giornalisti di AdnKronos, ha così dichiarato: "Perderesti il tuo tempo, non voglio commentare".

Lo sfogo

Col passare delle ore, tuttavia, è arrivata la reazione dell'ex leader di Lotta Continua, che ha deciso di affidare le proprie parole alle pagine de Il Foglio. "Una retata, in ora antelucana, come da regolamento, ha portato all'arresto di 7 ex terroristì a Parigi. Bravi! E adesso che ve ne fate?", ha esordito Sofri, senza celare dell'ironia spicciola. E ancora:"La sporca decina che oggi fa i titoli di testa è il fondo del barile".

Nel suo intervento, Sofri ha spiegato di avere delle osservazioni da fare in merito alla cattura degli ex brigatisti ed alle indagini che hanno portato al loro arresto. "La prima, sul numero dei ricercati: 11 (undici), ridotti nel giro di pochi giorni a 10 (dieci) forse perché per uno di loro era intervenuta la prescrizione, imminente anche per altri", ha spiegato l'attivista. "Gli italiani riparati in Francia durante o dopo gli anni cosiddetti di piombo erano stati alcune centinaia. Dove sono andati a finire? Non sono abbastanza al corrente della questione. Alcuni, pochi, vennero spontaneamente a consegnarsi in Italia, come Toni Negri. E la moltitudine restante? Molti sono stati prescritti, alcuni sono morti di vecchiaia o di malattia, uno si è ucciso poco fa buttandosi giù da una finestra".

Commento su Pietrostefani

Quanto all'ex cofondatore Giorgio Pietrostefani, condannnato a 22 anni, Sofri ha definito il suo arresto come "piatto forte" del blitz avvenuto in Francia. "I titoli ne sono così inebriati da dimenticare ancora una volta che i giudici del nostro processo, pur temerari, rinunciarono a invocare nei nostri confronti l'aggravante del terrorismo", ha commentato l'ex leader di Lotta Continua."Da quando ho ricevuto la notizia del suo arresto sono combattuto fra due sentimenti opposti, quasi cinici", ha proseguito l'attivista,"La paura che muoia nelle unghie distratte di questa fiera autorità bicipite transalpina e cisalpina, e un agitato desiderio che torni in Italia. Un desiderio da vecchio amico, e anche lui è vecchio, forse ce l'ha anche lui un desiderio simile".

Sofri ha inoltre affermato che le condizioni di salute di Pietrostefani sono abbastanza serie, motivo per cui il legale che lo assiste provvederà presto ad informare anche il giudice. Pietrostefani, fra l'altro, avrebbe in previsione un intervento chirurgico da effettuare in un ospedale francese.

La dottrina Mitterrand

Quanto alla politica relativa al diritto d'asilo in Francia enunciata da François Mitterrand, Sofri ha affermato che questa dottrina, adottata poi anche da Chirac, Sarkozy, Hollande fino ad arrivare a Macron,"ha realizzato il fine più ambizioso e solenne che la giustizia persegua", ossia "il ripudio sincero della violenza da parte dei suoi autori, e così, con la loro restituzione civile, la sicurezza della comunità.

La Francia repubblicana è riuscita dove il carcere fallisce metodicamente".

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