Cronache

In Piemonte sequestri a Forza nuova, scatta la denuncia per apologia di fascismo

Sequestrati immagini e oggetti inneggianti al fascismo, oltre a manganelli e 25 scudi in plexiglass utilizzati di solito negli scontri durante le manifestazioni

In Piemonte sequestri a Forza nuova, scatta la denuncia per apologia di fascismo

L'accusa per il coordinatore di Forza Nuova in Piemonte è apologia di fascismo. Dalle sezioni del movimento di estrema destra sono state sequestrate decine di striscioni e oggetti inneggianti a Mussolini e altre simbologie fasciste. Stamattina la Digos di Torino ha perquisito la sede "Rebel Firm" di Forza Nuova a Ivrea e alcune abitazioni di militanti a Torino e a Cuneo confiscando 25 scudi in plexiglass con sopra immagini nazifasciste, bandiere con i simboli della Repubblica Sociale Italiana, della Decima Mas, della marina tedesca e della Falange spagnola, oltre a libri sulla Germania nazista, un busto del Duce e striscioni con disegnate svastiche e croci celtiche. Insieme a il coordinatore regionale di FN Luigi Cortese tra i perquisiti risultano anche esponenti del gruppo ultras tradizione della Juventus e altri appartenenti alla tifoseria del Torino. Mentre per il coordinatore regionale è scattata la denuncia per apologia di fascismo, le posizioni di altri quattro militanti devono ancora essere valutate dalla Procura.

"Ciò che è stato sequestrato - ha spiegato il dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra - evidenzia una particolare pericolosità dei militanti. Scudi e manganelli possono essere impiegate anche in iniziative di piazza. Sono strumenti usati nelle manifestazioni che con il nuovo decreto Salvini saranno vietati e costituiscono specifico reato nelle manifestazioni di piazza"

Come riportato da Repubblica, gli accertamenti della Digos sono nate a fine maggio da uno striscione che recitava: "Spezza le catene dell'usura, vota fascista, vota Forza Nuova" ed era proseguita con l'iniziativa organizzata il 1 giugno a Ivrea quando il gruppo di estrema destra Rebel Firm aveva portato in Piemonte i leader del gruppo nazionalsocialista varesino Do.

Ra, finito sotto inchiesta nel 2017.

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