Cronache

Pochi fedeli ai funerali e il parroco lancia un appello social

I fedeli che partecipano ai funerali sono sempre di meno e il parroco è costretto a pubblicare un annuncio su Facebook: “Se c'è qualcuno libero per dare condoglianze cristiane sarebbe bello”

Pochi fedeli ai funerali e il parroco lancia un appello social

Sono sempre di meno i fedeli che si stringono attorno alle famiglie dei defunti, per dare un po' di conforto, in occasione dei funerali e così il parroco è costretto a lanciare un appello “social”: “se c'è qualcuno libero per dare condoglianze cristiane sarebbe bello”. E’ quanto accade a Imperia, dove Paul Kerner, sacerdote di origine inglese (di Harlow, nell’Essex), parroco della frazione di Castelvecchio, ha scritto un post su Facebook, chiedendo alla popolazione di dare un supporto cristiano a chi ha subito un lutto.

"Purtroppo abbiamo avuto un funerale questa mattina e poi un'altro questo pomeriggio alle 15,00 - è scritto in un post pubblicato il 27 agosto scorso - e poi un altro domani alle 16,00. Purtroppo qui a Castelvecchio non vengono molti parrocchiani per salutare i defunti e famiglie. Chiedo se c'è qualcuno libero per dare condoglianze cristiane sarebbe bello. Grazie”.

Insomma, in una società sempre chiusa e dominata dall’egoismo, trovare qualcuno che voglia condividere il dolore per un lutto o semplicemente dare conforto a chi ha perso un caro, è diventata un’impresa. Anticamente e pure di recente, in alcune località italiane, c’erano le cosiddette “prèfiche”, donne che venivano pagate per piangere ai funerali e, indirettamente, dare lustro alla famiglia del defunto.

La partecipazione numerosa alle esequie, infatti, era simbolo di importanza. Ma non è tutto. Come affermato oggi dai quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX, il sacerdote spiega che in altre piccole realtà imperiesi, tipo: Bestagno, Costa d'Oneglia o Montegrazie c'è, al contrario, una più grande partecipazione: "Esiste una forte comunità e più attenzione verso le persone che soffrono, ma in città è diverso”.

Ma all’appello del parroco in quanti hanno risposto? A fronte di una quindicina di “like”, neppure un fedele, finora si è dimostrato disponibile. Due i commenti: c’è Tiziana che risponde: “Mi dispiace don Paul, io sto lavorando a Ventimiglia e non riesco. Altrimenti sarei venuta” e Virginia: “In città purtroppo è così. Circa un mese fa è mancata una mia cugina a Toulon. In chiesa eravamo una decina. Nelle città non c’è l’affetto di estranei, come nei paesi”.

La gioia e il dolore, dunque, restano due caratteristiche umane difficilmente condivisibili.

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