Cronache

Pordenone, eroina a minorenni: fermato spaccio al liceo

Una rete per lo più femminile, composta anche da alcune ventenni, trafficava eroina tra Venezia e Pordenone, da spacciare nei bagni dei licei anche a minorenni

Pordenone, eroina a minorenni: fermato spaccio al liceo

Spacciavano eroina a studenti del liceo alcuni anche minorenni. Quattro donne, due delle quali appena ventenni, e un uomo sono stati arrestati nell'ambito di un'operazione della compagnia di Sacile, in Friuli-Venezia Giulia, volta a smantellare un esteso traffico di droga tra le province di Pordenone, Venezia e Udine. Altre cinque persone hanno ricevuto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Dall'inchiesta nata ad aprile, i carabinieri hanno scoperto una rilevante attività di spaccio che aveva luogo in diversi istituti scolastici dei comuni di Pordenone e Zoppola e che interessava una quindicina di consumatori di eroina segnalati alla Prefettura.

In particolar modo lo smercio avveniva a ricreazione nei bagni del liceo più prestigioso di Pordenone, dove una delle tre ragazze arrestate studiava fino a poche settimane prima dell'inizio dell'inchiesta.

Le indagini hanno potuto ricostruire i movimenti di compravendita delle spacciatrici: due ragazze si recavano in trasferta a Venezia dove acquistavano la droga dall'uomo di nazionalità tunisina e dalla sua compagna. In totale sono stati comprati 2 chili di eroina. La donna, madre di un ragazzino di 14 anni, trasportava in bicicletta la sostanza fino al luogo dell'appuntamento, nei pressi del parco Sabbioni di Mestre.

La rete di spaccio era composta per la maggioranza da donne, delle quali altre tre tra i 21 e 47 anni sono state denunciata a piede libero. «L'indagine - ha riferito il comandante della Compagnia Carabinieri di Sacile, Michele Grigoletto - ha dimostrato che ragazze appena ventenni avevamo avviato un'attività criminale ben strutturata, rivolta a un gran numero di acquirenti, individuati per la maggior parte in ambito scolastico.

Le giovani, a dispetto dell'età e dei ripetuti controlli cui i fornitori di Mestre erano già stati sottoposti, erano in grado di procurarsi in tempi brevissimi quantità significativa di droga, da smerciare anche a minorenni».

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