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Quella porta che la Lega deve chiudere

Quella porta che la Lega deve chiudere

Di Maio e i grillini stanno trattando con il Pd la formazione del nuovo governo. Auguri a entrambi. Quello che non capiamo è l'ostinazione di Matteo Salvini a non voler considerare chiusa la partita con il leader dei Cinque stelle: la porta non è ancora completamente chiusa - dice - lasciando intendere che spera ancora di poter convolare a nozze con il ragazzino. Se Salvini parla da capo della Lega, affari suoi. Ma se invece questa è l'opinione del leader di tutto il centrodestra qual è, allora le cose cambiano e abbiamo il diritto di sentirci offesi, perché passi cornuti, ma anche gabbati è troppo.

Salvini non può comportarsi, anche a nome nostro, come quel marito fragile e impaurito che vede la moglie uscire di casa per andare dall'amante e invece di darle un ideale calcio nel sedere la coccola amorevolmente: «Cara fai pure, divertiti e torna a casa presto che ti aspetto sveglio, non si sa mai che tu abbia ancora qualche voglia da soddisfare». Va bene la nuova stagione della Lega, ma dal celodurismo bossiano a una situazione del genere, il salto mi sembra eccessivo.

Che cosa aspetta ancora Salvini a mandare definitivamente a quel paese i Cinque stelle? Prima delle elezioni gli hanno dato del ladro, del razzista e del cialtrone; il giorno dopo il voto hanno provato a scippargli la vittoria facendo credere di aver vinto loro; poi lo hanno preso per fesso pensando che avrebbe mollato su due piedi Berlusconi e la Meloni; infine lo hanno prima ricattato e poi tradito con il suo peggior nemico, il Partito democratico.

Si può lasciare ancora la «porta aperta» a gente del genere? L'unica proposta a Di Maio dovrebbe essere: cari Cinque stelle, se proprio volete date un appoggio esterno a un governo di centrodestra da me guidato, ci fa un po' schifo, ma ci tapperemo il naso. È assurdo e inaccettabile da parte loro, me ne rendo conto, ma comunque meno assurdo di quanto abbiamo dovuto ascoltare e subire da parte loro in questi cinquanta giorni che sono trascorsi dal 4 marzo.

Per cui, caro Salvini, chiudiamolo una volta per tutte questo forno dal quale escono soltanto fumi nauseabondi. Che Di Maio se la cavi con la sua nuova amante, ma deve sapere bene che a casa (nostra) non può più tornare, neppure da ospite.

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