Cronache

Le preoccupazioni per il 2016: sempre più guerre e profughi

Secondo le maggiori agenzie umanitarie del mondo le crisi che hanno segnato quest'anno peggioreranno nei prossimi dodici mesi

 Le preoccupazioni per il 2016: sempre più guerre e profughi

Se pensate che il 2015 sia stato l'anno dell'emergenza immigrazione, preparatevi. Nel 2016 le cose andranno anche peggio.

L'allarme arriva da un'indagine della Fondazione Thomson Reuters, che riporta i pareri di 15 agenzie umanitarie fra le più importanti al mondo. E le previsioni non sono rosee: nei prossimi dodici mesi assisteremo ad un aggravarsi dei conflitti bellici e delle crisi umanitarie in tutto il pianeta.

In Siria, ad esempio, quasi nessuno azzarda previsioni ottimistiche per il prossimo futuro e anzi c'è chi teme un'escalation della violenza, paragonando l'anno che inizia al 1914.

Preoccupante inoltre la situazione in Africa, dove al conflitto in Repubblica Centrafricana si sommano quello in Sud Sudan e le violenze politiche in moltissimi Stati dilaniati da scontri tra bande rivali come la Nigeria, la Somalia o il Burundi.

Da non dimenticare, infine, la terribile guerra che da mesi insanguina lo Yemen. Si tratta di conflitti che inevitabilmente provocheranno un aumento esponenziale del numero di profughi ed immigrati diretti verso le coste di un'Europa già provata da mesi difficilissimi.

Oltre alle sfide poste dalla guerra, tra le maggiori fonti di preoccupazione le agenzie interpellate dalla Fondazione Thomson Reuters citano la minaccia ambientale rappresentata dal El Niño, il fenomeno meterologico che periodicamente sconvolge il pianeta con alluvioni e siccità, freddo e tempeste. Imprevedibili le conseguenze sull'ecosistema e sui mercati alimentari.

Come non bastasse, a tutto questo vanno sommati gli sviluppi imprevedibili della minaccia del terrorismo.

Secondo le Nazioni Unite sono ottantasette i milioni di persone sulla Terra che avrebbero bisogno di urgenti aiuti umanitari, per un costo complessivo stimato in più di venti miliardi di dollari.

@giovannimasini

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