Cronache

Il Prevosto del tortellino: "Non si tocca, è simbolo come il leone a Venezia"

Il presidente dell'Associazione del tortellino si scaglia contro l'idea della Curia di servire il prodotto tipico emiliano senza maiale, per l'integrazione

Il Prevosto del tortellino: "Non si tocca, è simbolo come il leone a Venezia"

"Il tortellino non si tocca". Anche il Gran Prevosto boccia l'idea del "tortellino dell'accoglienza", che la Curia ha pensato di servire senza maiale, come gesto di integrazione, in occasione della festa di San Petronio a Bologna, che si celebrerà il prossimo venerdì.

Contro l'idea dell'arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi si è levato il muro del presidente dell'Associazione del prodotto tipico emiliano, chiamato in gergo aulico Gran Prevosto della Dotta Confraternita, Alberto Salvadori. "Ma stiamo scherzando!- ha tuonato Salvadori, parlando ad AdnKronos- Il tortellino emiliano è solo uno e guai a chi ce lo tocca. La Curia lo chiama il 'tortellino dell'accoglienza', ma per i bolognesi doc sarebbe come per un romano fare la cacio e pepe alla bolognese col ragù". Poi, per spiegarsi meglio, aggiunge: "Come il kebab al maiale per essere accolti dai musulmani".

Il tortellino è un simbolo per la città di Bologna e, in quanto tale, non può essere toccato: "È come il leone di San Marco per i veneziani, un simbolo intoccabile". Ma ormai, la Curia si è messa in moto, con tanto di sfogline sl seguito, le donne esperte della pasta fresca, e "non la si può fermare".

Inoltre, spiega Salvadori, "tra i nostri soci c'è la presidente delle sfogline che ha già preso la decisione di fare questo intruglio in accordo con la Curia". E allora, il Gran Prevosto lancia un appello: "Poiché noi siamo gente sanguigna che non scende a compromessi, diciamo: Bolognesi fate lo sciopero del tortellino senza maiale.

Non li mangiate!".

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