Cronache

Profughi vengono portati in gita in Alto Adige: "Neve mai toccata prima"

Gli immigrati del centro di accoglienza in Val di Vizze portati a spasso in montagna

Profughi vengono portati in gita in Alto Adige: "Neve mai toccata prima"

Non erano mai stati a 2mila metri di quota e non avevano mai toccato la neve. Non avevano nemmeno mai messo, dopo una lunga camminata, i piedi nelle acque gelide di un lago di montagna. E tantomeno avevano mai visto le mucche e le pecore pascolare sui verdi prati. Prima di oggi. Otto giovani immigrati africani sono stati, infatti, portati in gita a passo di Vizze a 2.276 metri di quota. Un'escursione pensata e organizzato da alcuni volontari altoatesini.

"L'intento - spiega l’ideatore e promotore dell’iniziativa, l’artista e operatore sociale Armin Mutschlechner - è far conoscere ai profughi l’Alto Adige". I giovani africani, tutti intorno ai 20 anni d’età, da alcune settimane si trovano in un centro di accoglienza in Val di Vizze, a pochi chilometri dal Brennero. Nella ex caserma militare Gnutti vivono attualmente 44 profughi che sono in attesa della conclusione del procedimento della loro domanda di asilo. Le giornate in questa valle di montagna sono lunghe e le possibilità di entrare in contatto con la gente del posto poche. Mutschlechner da tempo è impegnato con altri volontari nell’accoglienza degli immigrati nella stazione ferroviaria di Bolzano. "Molti profughi, che attualmente si trovano a Vizze, lasceranno l’Alto Adige - spiega l’artista - alcuni invece si stabiliranno qui e troveranno da noi una nuova heimat, come è già avvenuto in passato".

Conoscere il territorio e dimenticare per alcune ore il proprio destino: con questa idea idea i volontari hanno raccolto tra amici e conoscenti scarponi, giacche a vento e un po' di soldi e hanno accompagnato otto giovani a passo Vizze. Tutti provengono da Paesi dell’Africa occidentale, come il Mali e il Sudan del Sud. "È stata un esperienza unica per loro - racconta l’altoatesino - ma lo stesso vale anche per l’oste del rifugio che ci ha offerto qualcosa e per la gente che abbiamo incontrato durante la gita. È stato un modo per conoscersi a vicenda e abbattere gli steccati nelle nostre teste". Visto il successo della gita in montagna, il gruppo di volontari d’ora in poi ogni settimana organizzerà un’iniziativa. "Abbiamo già ricevuto in regalo alcuni biglietti per una piscina pubblica in val Pusteria". Appena riprenderà la scuola l’operatore sociale vuole anche organizzare degli incontri tra i giovani africani e quelli del posto.

C’è chi pensa già a una gita in slitta.

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