Cronache

Progetto 100mila zuppe per i poveri di Milano

Ogni giorno 250 persone che vivono per strada, a Milano, ricevono una zuppa calda ricca di sostanze nutrienti. È un progetto virtuoso portato avanti dal Rotary Club "Milano Europa" grazie al contributo di tre società e una onlus

Progetto 100mila zuppe per i poveri di Milano

“Non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo, cerchiamo solo di aiutare alcune persone che hanno bisogno”. L'avvocato Paolo Mora, vicepresidente del Rotary Club Milano Europa, è orgoglioso ma al contempo misurato mentre ci parla del "Progetto 100mila zuppe”, messo in piedi nel capoluogo lombardo. “Ogni giorno – spiega - grazie all'aiuto e alla generosità di molte persone forniamo 250 zuppe alle persone che ne hanno bisogno”. Ma non si tratta di un'iniziativa spot per accarezzare i buoni sentimenti natalizi. Il progetto, infatti, durerà tre anni. E forse crescerà ancora.

Avvocato, che ruolo ha svolto il suo Club per realizzare questa bella iniziativa?
È stato il “collante”, ha cercato e riunito diversi soggetti che, grazie al loro generoso contributo, hanno permesso di raggiungere l'obiettivo. C'è chi produce materialmente la zuppa, chi confeziona i contenitori e chi, infine, si occupa della distribuzione.

Quali sono i soggetti interessati?
La capofila è una società che si occupa di mense, la Elior Ristorazione Collettiva. Poi abbiamo Malga Trasporti e Five Services Logistica. Della consegna finale si occupano gli addetti del Progetto Arca Onlus, che per come operano, sono in grado di arrivare subito alle persone bisognose.

Come è nato il progetto 100mila zuppe?
Grazie a un'idea del nostro presidente, il dottor Lino Volpe.

E perché proprio la zuppa?
Non si tratta di semplici zuppe. Gli ingredienti sono stati stabiliti dal professor Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri”. Quelle che distribuiamo hanno un valore nutrizionale importante, sono appositamente studiate per fornire proteine, vitamine e calorie necessarie ad affrontare bene la giornata. Una zuppa calda può fare la differenza.

Come gusto è buona?
Qualcuno, dopo averla consumata, ha pregato gli addetti del Progetto Arca di riferire questa cosa: “Ricordatevi di fare i complimenti alla cuoca”. Segno che è davvero buona.

Il servizio funziona tutti i giorni?
Dal lunedì al venerdì offriamo 250 zuppe al giorno. Il sabato e la domenica, invece, distribuiamo tramezzini, dolce e una bottiglietta d'acqua. In questo modo copriamo tutta la settimana.

Chi prepara questi panini?
Distribuiamo quelli del gruppo Beretta e di Itinere, destinati ai viaggiatori Trenitalia. Sono prodotti ancora buoni che vengono recuperati, prima che vadano in scadenza, e sono distribuiti ai senza tetto. Questo nome ha un progetto, si chiama “sandwich rotariano”.

Portate avanti altre iniziative per i bisognosi?
Come Club ci occupiamo della distribuzione di una “family bag”, una borsa della spesa che viene portata a casa di un gruppo di persone povere. Nella borsa ci sono generi di prima necessità: pasta, caffè, olio, zucchero, latte, tonno, carne, biscotti. La cosa importante è che questa borsa viene portata regolarmente, non una volta tanto. Perché un certo tipo di bisogni durano nel tempo, non spariscono dopo un mese. Il progetto di sostegno dura due anni. Ovviamente se le condizioni del nucleo familiare bisognoso migliorano, gli aiuti vengono destinati ad altre persone. Poi ci siamo impegnati per il Progetto Acqua Plus, volto alla potabilizzazione di Torbek, una zona molto povera a sud di Haiti, l'isola martoriata dal terremoto alcuni anni fa.

Cosa vi proponete per il futuro?
Allargare ancora di più il numero di persone che aiutiamo e, ovviamente, anche le imprese e i privati che ci danno il loro contributo, sia economico sia lavorativo. A questo punto mi permetta di aggiungere una cosa...

Dica pure...
Raccogliamo anche fondi per portare avanti le molteplici iniziative che abbiamo in cantiere, ma il nostro scopo principale, come Rotary, è mettere a disposizione la professionalità dei soci, per cercare di migliorare la qualità della vita delle persone. In tal senso vorrei sottolineare che "invece che maledire il buio è meglio accendere una candela".

Bella questa frase, di chi è?
Si tratta di una citazione del filosofo cinese Lao Tzu. È il motto scelto dal presidente del Rotary International, Gary C. K. Huang, per il biennio 2014-2015.

Il video che illustra il "Progetto 100mila zuppe"

Il Rotary Club Milano Europa

Commenti