Cronache

In Puglia il primo Comune che difende le api

A Maruggio, in provincia di Taranto, un'ordinanza che punisce con multe salate a chi usa pesticidi letali per i preziosi insetti

In Puglia il primo Comune che difende le api

"Qualche anno fa vedevo con mia nipote un cartone animato in cui si mostrava un mondo senza api: era grigio. Da lì ho iniziato a riflettere sulla questione". Sono le parole di Alfredo Longo, sindaco di Maruggio, un Comune in provincia di Taranto a ilGiornale.it, dopo la pubblicazione di un'ordinanza secondo la quale, chi usa pesticidi, letali per le api, può essere punito con multe fino a mille euro.

I controlli verranno fatti a tappeto non solo nei consorzi o, più in generale, nei confronti degli agricoltori che usano i prodotti vietati, ma anche nelle attività commerciali che vendono i pesticidi.

"Certo, qualcuno potrebbe comprarli in un Comune vicino dove non c'è il divieto di vendita, ma questa ordinanza spero sia da monito anche per gli altri paesi della provincia di Taranto perché è a rischio la salute dei cittadini e il futuro della Terra" ha specificato il primo cittadino del Comune che conta poco più di 5mila abitanti.

Nella ordinanza emessa dall'amministrazione, per la prima volta in Italia, sono banditi clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam, thiacloprid e acetamiprid. Si tratta di pesticidi fortemente dannosi per le api e per tutti gli impollinatori.

"Ho letto poco tempo fa che in Francia erano stati banditi tutti e cinque i pesticidi proprio per la tutela delle api. L'Unione Europea ne vieta solo tre. Io ho pensato, se lo vietano in Francia, perché non farlo a Maruggio". Così, Longo, "in attesa di una legge nazionale", ha voluto allinearsi alle decisioni dei cugini d'oltralpe.

Prima di partire con i controlli, l'ordinanza verrà inviata a tutti i rivenditori di prodotti per la campagna e alle associazioni di categoria (confagricoltura, cia, coldiretti). Poi si passerà ai controlli dei prodotti venduti e utilizzati.
Le api sono in via di estinzione ed è bene tutelarle. In tutta Europa c'è stata una moria degli animali fino al 53 per cento, negli Stati Uniti dal 50 al

90 per cento. Un dato allarmante se si pensa che questi insetti hanno un ruolo molto importante nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura. È grazie a loro se esiste l'impollinazione e, quindi, la formazione dei frutti, trasportando il polline da un fiore all'altro.

In Puglia, in particolare, a causa del batterio xylella, le api hanno avuto la peggio. Dopo aver messo in ginocchio gli ulivi secolari simbolo della regione, infatti, si è cercato di riparare ai danni della sputacchina con misure estreme, attraverso l'utilizzo di alcuni pesticidi che creerebbero danni altrettanto catastrofici. Come, per esempio, la moria di api. Nel maggio 2018, infatti, si era infiammata la polemica degli apicoltori dopo la decisione dell'ex ministro per l'agricoltura, Maurizio Martina, di utilizzare, con decreto ministeriale, insetticidi per abbattere la xylella. In particolare, "Acetamiprid" che pare sia letale per le api. Sul caso si è già espressa anche Greenpeace Italia che già un anno fa suggeriva l'abolizione di tutti gli insetticidi in quanto pericolosi per la salute dell'uomo e letali per le api. Queste ultime sono considerate dall'Unione Europea uno dei 'termometri della salute dell'ecosistema'.

D'altronde Albert Einstein in tempi non sospetti lo disse: "Quando le api scompariranno, all'uomo resteranno solo quattro anni di vita".

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