Cronache

Quattro donne sul trono dei Borbone: è polemica a Napoli

Quattro donne si fotografano sul trono dei Borbone a Napoli. E scoppia la polemica: "Perché nessuno le ha fermate?"

Quattro donne sul trono dei Borbone: è polemica a Napoli

Una serata di gala in un museo. Settantacinque euro per una cena esclusiva tra le meraviglie dell'appartamento reale. Un evento della manifestazione "Wine & The City" dentro Palazzo Reale di Napoli. Ma che si è trasformato in un caso dopo che quattro donne si sono fatte fotografare sedute sul trono dei Borbone.

Il selfie è stato postato su Instagram con una citazione alla serie tv Gomorra e ha scatenato un putiferio, con il consigliere comunale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, infuriato.

"Una cosa è aprire i monumenti e i musei per raccogliere fondi utili a preservarli e a garantire costi bassi per i biglietti, ben altro, invece, è mettere a rischio quelle strutture e quel che contengono", attaccano Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli, "Alcune partecipanti alla cena hanno pensato bene, per farsi delle foto da pubblicare sui social, di percorrere la sala del trono, passando sui tappeti antichi con i tacchi, per andarsi poi a sedere in quattro sul trono stesso, oltrepassando tutte le barriere di protezione e mettendo a rischio tappeti e trono. Quel trono, quello su cui sedettero re Ferdinando II e Francesco II, gli ultimi sovrani borbonici del Regno delle due Sicilie, realizzato negli anni Quaranta dell’Ottocento e circondato da un baldacchino settecentesco di velluto rosso, è stato oggetto di un restauro durato due anni e solo nell’aprile del 2017 è tornato nella Sala del trono. Andarsi a sedere su quel trono, tra l’altro, è un comportamento non solo vietato ma anche di pessimo gusto che dimostra ancora una volta come certa gente non abbia alcun rispetto per Napoli e per il suo patrimonio monumentale.

Chiediamo a chi avrebbe dovuto garantire il controllo della sala del trono di capire come sia stato possibile che quelle donne abbiano attraversato le zone protette”.

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