Cronache

La ragazza viene stuprata: i giudici non le credono. Ma ecco le prove

La 14enne poi ha fornito immagini choc con tanto di campioni della saliva dell'uomo: il patrigno ora è stato arrestato

La ragazza viene stuprata: i giudici non le credono. Ma ecco le prove

Una storia che ha dell'incredibile e che vede coinvolta l'ennesima adolescente vittima di uno stupro in famiglia. Al comando dei carabinieri la 14enne si era presentata accompagnata da un'amica e con un tablet in mano su cui erano salvate le drammatiche immagini che la ritraevano stesa sul divano, con le mutande abbassate, mentre il suo patrigno le stava praticando del sesso orale. Inoltre dalla tasca della giacca aveva estratto alcuni cotton fioc: si tratta di campioni della saliva dell'uomo improvvisati in bagno subito dopo la violenza subita, prima di raggiungere la sua compagna per andare a denunciare il fatto agli agenti. "Adesso dovete credermi", pare abbia scandito la ragazza, che solo ora vive in una comunità della Bassa Bergamasca, in Lombardia, in compagnia della madre e della sorella più piccola: prima di approdare nella struttura è stato infatti necessario presentarsi in caserma con il dispositivo e le prove schiaccianti.

Accusa archiviata

E pensare che due anni fa la sua richiesta di aiuto era stata trascurata: come riportato dall'edizione odierna di Libero, il pm avrebbe archiviato l'accusa; il neuropsichiatra avrebbe sostenuto che la piccola avesse una personalità istrionica e un atteggiamento esibizionistico. La ragazzina si è sentita tradita in questi anni: a suo giudizio non ha inventato alcun dettaglio per forzare la versione dei fatti. La 14enne però si è presentata in caserma indossando gli stessi abiti che si vedono nelle foto, lo stesso smalto, lo stesso braccialetto al polso: la sua versione ora pare corrispondere a quello che potrebbe essere accaduto. Il condizionale è d'obbligo: la legge italiana afferma che - in attesa della verità processuale - sulla colpevolezza c'è l'ombra della presunzione fino alla condanna definitiva.

Ma intanto nel pomeriggio di ieri, venerdì 22 novembre, il 41enne compagno della madre è stato arrestato. Niente domiciliari, dritto in carcere: il serio rischio è che possa reiterare il reato. La Cassazione conferma la decisione: deve aspettare il verdetto dietro le sbarre. Dalla prima denuncia sono passati ben due anni; dalla seconda invece cinque mesi: in tutto ciò - dinieghi da parte del gip, impugnazioni al tribunale del Riesame e ricorsi respinti - l'unica protagonisa è stata la ragazza: in questa storia gli adulti hanno giocato un ruolo davvero pessimo.

I dati

Nel 2018 i minori vittime di violenza sono stati 5990, più di 16 al giorno: in prevalenza si tratta di bambine; il 40% è composto da ragazzi. Dall'ultimo rapporto di Terre des Hommes emerge che un terzo di questi bimbi violati ha subito maltrattamenti in famiglia. Il fatto più eclatante è rappresentato dall'incremento di tale reato del 14% rispetto al 2017: lo scorso anno si sono contati 1.

965 casi, il 52,47% dei quali riguardano le ragazzine.

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