Cronache

Razza di ipocriti

Fontana: "Difendere la razza bianca". La sinistra lo azzanna

Razza di ipocriti

Attilio Fontana, candidato per il centrodestra alle elezioni regionali della Lombardia, ieri è finito nella bufera per una frase detta durante una intervista radiofonica. Questa: «Basta immigrati, la razza bianca è a rischio». A fare indignare la sinistra e i politicamente corretti non è stato tanto il concetto ma la parola «razza», ritenuta di per sé razzista e quindi impronunciabile. Secondo questi signori che si dicono scioccati dall'uscita di Fontana - non esiste la «razza bianca», di più, non esistono le «razze», cioè le diversità tra gli abitanti delle varie aree della terra. Concetto che fa a pugni con la nostra Costituzione, che all'articolo 3 recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche».

Tutte le «razze», quindi, pari sono anche per la legge, e questo è pacifico, ma esistono. Negarlo significherebbe dover mettere al rogo, oltre che la Carta, anche i dizionari e vocabolari che tutti riportano la voce «razza». Cito il Devoto-Oli, bibbia della cultura italiana: «Razza: gruppo di individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari».

Scioccante, quindi, non è la frase pronunciata da Attilio Fontana, sulla quale non è dovuta condivisione, ma la reazione basata su un falso (le razze non esistono) e impedire l'uso della lingua italiana, quella dei nostri avi, dei nostri vocabolari e della nostra Costituzione. Ci vogliono imporre il vocabolario di Laura Boldrini e soci: il boldrinese, lingua che vorrebbe, tra l'altro, declinare per legge al femminile parole come «sindaco» che in realtà esistono solo come sostantivi maschili.

Davanti a Dio e alla legge tutti gli esseri umani sono uguali, e di questo ne sono profondamente convinto. Ma ciò non significa negare le diversità, che semmai sono una delle ricchezze del mondo, un patrimonio che il pensiero unico vorrebbe distruggere. Un uomo è diverso da una donna, un etero da un gay, un nero da un bianco, il nostro Dio da Allah. Ci sono i magri e gli obesi, i belli e i brutti, i sani e i matti. Per fortuna la pensiamo diversamente e per questo veniamo catalogati in categorie politiche e filosofiche. Razzismo non è «definire» ma «discriminare». Attilio Fontana ha usato la lingua italiana per esprimere un suo concetto in modo chiaro e comprensibile a tutti e fa ridere che politici dal congiuntivo incerto si mettano a fare i maestrini.

Razza di ignoranti.

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