Cronache

Reclutava jihadisti in Italia: ​arrestato un siriano a Genova

In manette 23enne siriano. Reclutava islamici radicalizzati per mandarli a combattere al fronte. Era legato ad al Qaeda

Reclutava jihadisti in Italia: ​arrestato un siriano a Genova

Aveva reclutato diversi miliziani jihadisti da inviare a combattere con Jabat al Nusra ("Partigiani del soccorso al popolo della Grande Siria"), un gruppo di rivoltosi armati legato ad al Qaeda. Da Genova li avrebbe mandati in Siria. Era già tutto organizzato. Ma a rompere i suoi piani è stata la procura distrettuale anti terrorismo di Genova che, anche grazie al coordinamento con la direzione centrale della polizia di prevenzione, ha fatto scattare le manette ai polsi di Mahmoud Jrad, un siriano di 23 anni che ora è accusato di "associazione e arruolamento con finalità di terrorismo".

Non ci sono solo gli affiliati allo Stato islamico a operare sul suolo italiano. Anche la longa manus di al Qaeda, seppur indebolita dopo gli attacchi dell'11 settembre, cerca di allargare le proprie sfere di egemonia in Europa. L'obiettivo di entrambi è di fare proselitismo tra le comunità islamiche e arruolare nuovi combattenti da inviare a combattere in Siria e in Iraq (guarda il video). A differenza dei tagliagole dell'Isis, la cellula legata a Jabat al Nusra, che contava almeno altre sei persone (tre sono imam di Genova), non stava programmando attacchi terroristici sul territorio italiano. La rete si estendeva in tutta la Liguria. Tanto che la polizia ha perquisito diversi luoghi di culto islamici che erano posti frequentati da Mahmoud Jrad e dagli altri jihadisti della cellula.

Jrad era già stato una volta in Siria nel 2015 e vi era rimasto per due mesi. Dopo il rientro a casa a Varese, dove risiede insieme alla famiglia, era andato a vivere a Genova, poi si era trasferito nel Lazio per un lavoro da edile, ma si era licenziato a causa dei forti contrasti con gli altri colleghi di fede musulmana. La pianificazione di un imminente viaggio in Siria insieme al fratello, che però non condivideva le posizioni radicali del 23enne, ha portato l'autorità giudiziaria a emettere la misura cautelare del fermo per pericolo di fuga. A far partire l'indagine della procura genovese è stato un input delle forze di intelligence. C'è, infatti, un punto di contatto tra l'inchiesta che ha portato al fermo di Mahmoud Jrad siriano e l'arresto dei libici, acciuffati all'inizio dell'anno nel porto di Genova.

In entrambi i casi i fermati avrebbero avuto rapporti con un soggetto che oggi è stato perquisito nel capoluogo ligure.

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