Cronache

Sbarchi, scafismo di Stato: recuperati 4.400 immigrati

Nuova ondata di clandestini. Le navi della Marina Militare li vanno a recuperare sin davanti alle coste della Libia. Gentiloni: "Perché portarli tutti nei porti italiani?"

Sbarchi, scafismo di Stato: recuperati 4.400 immigrati

L'esodo di clandestini verso l’Italia ha registrato oggi uno dei suoi picchi. A partire da venerdì notte, oltre 4.400 immigrati su 23 imbarcazioni hanno lanciato l’sos nel Canale di Sicilia, al largo della Libia, e sono state salvate nel corso di numerose operazioni di soccorso. Una volta recuperati, anziché dividerli tra i diversi Paesi dell'Unione europea, sono stati tutti scaricati nei porti italiani. "Qui si va oltre lo scafismo di Stato - tuona Maurizio Gasparri - piena solidarietà alla nostra Guardia costiera e alla nostra Marina costrette da un governo di incapaci a sostenere un malaffare che pagheranno tutti gli italiani".

"Dalle coste siciliane a Kos, dalla Macedonia all’Ungheria e a Calais, vediamo accendersi tensioni che alla lunga potrebbero rimettere in discussione Schengen". Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervistato dal Messaggero, "i migranti non arrivano in Grecia, Italia o Ungheria, ma in Europa" e, proprio per questo, "anche le regole dell’accoglienza devono essere europeizzate". "Sull’immigrazione l’Europa rischia di dare il peggio di sè tra egoismi, decisioni in ordine sparso e polemiche fra Stati membri", dice Gentiloni secondo cui vanno rivisti i Trattati di Dublino. "Le operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo si sono europeizzate e hanno ridotto il rischio di tragedie in mare, ma per quanto tempo si può accettare l’idea che le navi dei diversi Paesi europei salvino migranti per portarli nei porti italiani?". Solo nelle ultime ore la Marina Militrare italiana e le navi della missione Triton hanno recuperato al largo delle coste libiche oltre 4.400 e li hanno scaricati nei porti italiani. È la stessa Guardia Costiera a confermare che i clandestini "viaggiavano a bordo di gommoni e barconi in difficoltà al largo delle coste libiche".

Alle 23 operazioni di salvataggio hanno preso parte nave Fiorillo, nave Diciotti, quattro motovedette e un aereo Manta Atr42 della Guardia costiera, unità della Marina militare e della Guardia di Finanza, la nave norvegese "Siem Pilot" e quella irlandese "Le Niamh", entrambe inserite nel dispositivo Triton, e la nave Enterprise inserita nell’operazione Eunavfor Med. Tutti gli immigrati sono stati portati nei porti italiani. Gli altri Paesi dell'Unione europea non si sono ben guardati dal farsi carico di questi disperati che hanno preso il largo dalla Libia.

Cade così nel vuoto l'appello di Matteo Salvini che aveva invitato a "aiutare, soccorrere e curare" gli immigrati, ma di "non farli sbarcare" in Italia.

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