Coronavirus

Ritorno a scuola

Ritorno a scuola

Per i ragazzi è ancora tempo di vacanze. Ma dipendenti e docenti rientreranno nelle aule scolastiche già in settimana. Ed è per questo che il ministero dell'Istruzione ha inviato a tutte le scuole una sorta di vademecum in pillole sulle strategie da adottare per il controllo e la prevenzione del Covid e di altre malattie infettive. Le restrizioni sono decadute per legge e quindi non sono più previsti né il distanziamento dei banchi, né i percorsi alternativi, né i limiti per l'attività sportiva, né gli ingressi scaglionati. Torneranno in classe anche i prof no vax, che da aprile erano già al lavoro senza poter essere a contatto con gli studenti. Le scuole però dovranno essere «preparate e pronte» nel caso di una nuova ondata del virus, a rimettere in atto le misure dello scorso anno, come l'obbligo della mascherina in classe. Per il momento, però, settembre parte all'insegna della normalità.

BASTA TERMO SCANNER
Per entrare a scuola nessuno controllerà la temperatura al personale scolastico e a studenti. Per accedere ai locali scolastici non è infatti prevista alcuna forma di controllo preventivo.

VIA LE MASCHERINE
L'incubo per studenti e insegnanti viene accantonato. Resta l'obbligo della mascherine solo per i soggetti fragili e per i ragazzi con un forte raffreddore (basta una chirurgica). I dipendenti fragili sono dotati invece di ffp2 e di occhiali di protezione. Strumenti che possono utilizzare anche chi non è fragile (ma prudente).

A CASA I POSITIVI
Se invece c'è una sintomatologia compatibile con il Covid-19 (sintomi respiratori acuti con difficoltà respiratorie, vomito, diarrea, perdita del gusto e dell'olfatto, cefalea intensa), se la temperatura corporea è superiore a 37,5 gradi e se il tampone è positivo, i ragazzi devono stare a casa fino a tampone negativo, test antigenico rapido o molecolare, da effettuarsi anche in centri privati.

ASINTOMATICI IN CLASSE
Ne se desume che i ragazzi senza sintomi, ma positivi, possono tranquillamente frequentare le lezioni e restare in classe. E senza la mascherina il virus sarà libero di circolare tra i giovani. Un rischio calcolato visto che si va verso una convivenza con il virus.

NIENTE DAD
Danneggiati però quelli a cui viene la febbre e devono stare a casa con il Covid. La Dad è decaduta con la fine dell'anno scolastico ma non è detto che venga riattivata se il virus rialza la testa. Il ministero precisa infatti che «La normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus SARS-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell'anno scolastico 2021/2022».

IN AULA CON IL RAFFREDDORE
In ogni caso con un raffreddore non si sta a casa. Sempre ammesso che non arrivi la febbre oltre i 37.5. I più piccoli dovranno arrangiarsi con i fazzoletti mentre ai più grandi è richiesta la mascherina e il rispetto della cosiddetta «etichetta respiratoria» quella, per intenderci, che fa riferimento a come gestire correttamente starnuti e colpi di tosse.

FINESTRE APERTE
Il ministero dell'Istruzione raccomanda inoltre «il ricambio frequente dell'aria» negli ambienti. Che in soldoni significa aprire le finestre alla fine di ogni lezione. A prescindere dalla temperatura esterna. È prevista poi la «sanificazione ordinaria» che sarà periodica e una «straordinaria tempestiva perché verrà effettuata in presenza di uno o più casi confermati».

Inoltre, viene specificato che i giochi utilizzati dai bambini dopo la sanificazione devono essere lavati e lasciati ad asciugare.

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