Cronache

La rivincita (bio) degli agricoltori in 8.500 metri quadri

La rivincita (bio) degli agricoltori in 8.500 metri quadri

Ai piedi dell'albero della Vita si estende il Parco della Biodiversità. Sono 8.500 metri quadrati. Non di solo verde e non di sole coltivazioni. È l'Italia intera che si fa fattoria per mostrare al mondo le colture tipiche alle varie latitudini. Dalla montagna alpina alla pianura padana, dagli Appennini alle coste mediterranee. Fanno trecento piante. Montagne e terreni fertili. Un'esplosione di frutti e fiori. Tutto biologico. L'idea di vestire bio una delle grandi aree tematiche di Expo (quella che ospita anche i padiglioni del biologico) è di Bologna Fiere, grazie all'accordo con i ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente. Soddisfatto Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere: «Ci siamo impegnati nella realizzazione di questo progetto in qualità di promotori di “Sana”, la fiera che - assieme a FederBio che riunisce gli agricoltori biologici e biodinamici - ha accompagnato in questi anni lo sviluppo del biologico in Italia». Odori, sapori, filiera corta, coltura a lotta integrata, insetti utili e molto altro, «in Italia un ettaro su dieci è già coltivato bio e siamo leader in Europa con 52mila operatori» ha dichiarato il ministro Maurizio Martina.

«Il Parco della Biodiversità è un progetto unico - ha illustrato Campagnoli - le eccellenze della nuova agricoltura biologica si fondano proprio sulla salvaguardia della biodiversità». I visitatori procederanno su un percorso di 5mila metri quadrati per esplorare l'agrobiodiversità: Alpi, Appennino, pianura Padana, tavolieri e basso Appennino, infine isole e coste. E le piante? Vedremo coltivazioni realizzate nel rispetto di piante e arbusti, quelle cresciute in vaso le troveremo così, insieme alle piante espiantate per cause di espropri, ai prati cresciuti su stuoie in vivai. Si parte dalle Dolomiti, realizzate con materiali lapidei sfarinati miscelati a resine naturali, poi via via incontriamo abeti bianchi, pini neri, pini cembri, larici e prati a sfalcio e a pascolo. Ecco i terrazzamenti e le coltivazioni. Dal paesaggio alpino a quello degli Appennini fino a incontrare roverelle, lecci, cerri, querce spinose e cipressi, dalla Toscana all'Umbria dalle Marche alle Murge, per arrivare in Sicilia e in Sardegna in mezzo a carrubi, mandorli, agrumi ma anche pistacchi e capperi.

Attorno al Parco sorgono tre padiglioni, il primo è dedicato alla mostra esplicativa, ampio focus sulla storia della biodiversità e dell'agricoltura in otto sezioni, il tutto corredato da supporti multimediali. Fra i temi: i grandi viaggi, le rotazioni agrarie, la rivoluzione verde.

Il secondo è il padiglione Bio con biomarmarket, ristorante e pizza bio. Il terzo ospita il Teatro della terra, un centro convegni di 200 posti dove agricoltori, associazioni e imprese racconteranno come si prendono cura della terra. Non mancheranno i laboratori per imparare a seminare, per grandi e bambini. Sono previsti diversi momenti di educazione ambientale e di sana alimentazione. Al «Laboratorio insolito per bambini» impareranno a conoscere quali sono i prodotti stagionali. Non solo.

Vedranno come funziona una fattoria biologica, dall'aia ai campi coltivati, ai bio orti.

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