Cronache

Rom vende le figlie in spose: "In cambio voglio 13mila euro"

Maltrattamenti e violenze come punizione, per costringere le due ragazze a sposarsi coi cugini del campo rom. A Pisa, la prima applicazione del Codice Rosso

Rom vende le figlie in spose: "In cambio voglio 13mila euro"

Voleva constringere le sue due figlie a sposare dei loro cugini del campo rom. Per questo, un 47enne bosniaco di etnia rom è stato arrestato ieri a Pisa, con l'accusa di maltrattamenti, sequestro di persona e costrizione e induzione a contrarre matrimonio. È la prima volta che in Italia viene condannato il nuovo reato introdotto dal Codice Rosso.

Per le ragazze, di 19 e 21 anni, che non volevano sposare i ragazzi scelti dal padre, era un continuo di calci, pugni, punizioni umilianti e segregazione nella roulotte dove vivevano all'interno del campo rom. Il padre aveva già preso accordi con altre due famiglie del campo, per dare le giovani in spose a due cugini bosniaci di etnia rom. Ma, in cambio, aveva chiesto del denaro, mettendo di fatto le proprie figlie in vendita. E il prezzo, secondo quanto riporta il Tempo, era già stato stabilito: 13mila euro per comprare la vita delle due ragazze.

Ma, in agosto, le due figlie erano riuscite a fuggire, insieme ai fidanzati. Il padre, allora, aveva denunciato i due ragazzi per rapimento, sostenendo che anche la terza figlia di 8 anni fosse stata portata via dai due. La mossa, però, è costata cara all'uomo, dato che la polizia, rintracciate le due ragazze, le aveva interrogate e loro avevano coraggiosamente raccontato le violenze del padre.

Gli inquirenti sono riusciti ad arrestare l'uomo anche grazie ad alcune intercettazioni, che hanno registrato le trattative dei padri dei futuri sposi: il padre della ragazza viene ripreso mentre prende una grossa mazzetta, offertagli dal padre dello sposo.

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