Cronache

Roma, arrestato l'ex capo dei vigili per una mazzetta da 30mila euro

È finito in manette il comandante dei vigili urbani di Roma, Angelo Giuliani. L'accusa: corruzione e falso ideologico in atto pubblico

Roma, arrestato l'ex capo dei vigili per una mazzetta da 30mila euro

Angelo Giuliani, ex capo dei vigili urbani della Capitale, è finito in manette per avre preso - è questa l'accusa - una mazzetta da trentamila euro. Giuliani avrebbe ricevuto la somma dalla società Sicurezza e Ambiente che si era aggiudicata l’appalto, senza una gara pubblica, per la manutenzione delle strade dopo gli incidenti. Il fatto, secondo il gip Nicola di Grazia sarebbe avvenuta nel marzo 2011, sotto forma di sponsorizzazione per il Circolo Sportivo dei vigili urbani e giustificata "in modo fittizio mediante un contratto privo di data artatamente predisposto in funzione delle indagini in corso". "Giuliani - continua il gip - intende utilizzare la potestà amministrativa che gli deriva dal fatto di essere presidente della Commissione di concorso per salvaguardare il proprio ruolo del Circolo Sportivo della Polizia Municipale che risulta costituire per lui un vero e proprio centro di imputazione di interessi". 

Non solo, secondo il gip, ci sarebbe anche un'intercettazione a inchiodare l'ex Giuliani. Una telefonata durante la quale l'ex vigile avrebbe chiamato il dirigente della polizia locale di Roma Maurizio Sozi chiedendogli l'immediato rientro nella capitale. "Io devo costituire la Commissione al volo....me servi subito Maurì... me servi subito... Me devi la presenza. Punto", queste le parole del comandante, a cui in un primo momento Sozi ha risposto stizzito. Ma poi, sempre nella stessa telefonata, Giuliani dice: "A Maurì, se ci sto io Presidente, tu conti, se non ci sto io, non conti, hai capito Maurì". Tre giorni dopo, il 28 luglio, si sarebbe tenuta la seduta di insediamento della Commissione esaminatrice con verbale sottoscritto dai cinque indagati, anche se dalle ricostruzione effettuate risulterebbe che nè Giuliani, nè Sozi nè gli altri indagati fossero fisicamente presenti alla riunione.

Il comandante sarebbe anche responsabile delle pressioni ricevute dal direttore del Dipartimento Risorse Umane di Roma Capitale Damiano Colaiacomo, che "ha sostanzialmente ammesso di aver subito pressioni da Giuliani finalizzate alla consegna della delibera di nomina dei Commissari, a sua volta funzionale alla immediata costituzione della Commissione".

 
Commenti