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Roma, capitale dei vu' cumprà

Un esercito di circa 1600 “venditori abusivi” smercia nelle strade più trafficate del centro davanti all'indifferenza delle forze dell'ordine

Roma, capitale dei vu' cumprà

A San Pietro, a Roma, il fenomeno dell’abusivismo è spettacolare. Centinaia di pellegrini diventano preda di venditori abusivi di cianfrusaglie. I venditori abusivi li vedi lì, assiepati tra colonnato e Via Cavalleggeri, pronti ad assalire i passanti. Tutti vedono, nessuno agisce. I vigili urbani vedono ma non muovono un dito. E Roma, ancora una volta si rivela inadeguata. Le strade diventano ostaggio di vu cumprà e mendicanti, liberi di fare i propri interessi. La merce? Rosari, bandierine, medagliette o foulard. Tutto logicamente falso, e venduto in maniera abusiva.

Il dato preoccupante riguarda l’atteggiamento lascivo con cui forze dell’ordine e Comune trattino la questione. Quieta convivenza: decine di scambi illegali sotto gli occhi di sicuro poco attenti della Polizia Municipale. E possiamo solo immaginare cosa accadrà con l’inizio del Giubileo. Mancano infatti solo due mesi prima che Roma venga invasa dai turisti in pellegrinaggio il prossimo 8 dicembre. I dati parlano chiaro dall’inizio dell’anno la cifra di vu cumprà e di venditori abusivi di tutte le razze e genere ( la maggior parte sono nord africani) è aumentata vertiginosamente. Invadono strade e marciapiedi con bancarelle di fortuna che all’occorrenza (appena si avvicina la municipale per i controlli) vengono smontate alla velocità della luce. Oppure su teli bianchi dove fanno bella mostra borse contraffatte di Chanel, Prada e l’immancabile Vuitton.

Un esercito di circa 1600 “venditori abusivi” che smerciano a partire dalle strade più trafficate del centro come Via del Corso, Piazza Barberini, Piazza della Repubblica, Via dei Fori Imperiali, Ottaviano e come abbiamo già detto San Pietro. Ma anche in zone adiacenti il Colosseo, Pantheon, Campo de Fiori, Piazza Navona, Fontana di Trevi e Trinità dei Monti. In molti cercano di fermare il turista mentre gli passa davanti, alcuni soprattutto quelli che vendono merce come il bastoncino per farsi i selfie da soli, rincorrono il turista finchè qualcuno, sfiancato e pressato cede e compra. Al Colosseo naturalmente le vendite si ingegnano ancora di più, dalla bottiglietta d’acqua, magneti, immagini di Roma e ventagli. E se i nordafricani hanno lo smercio di collane e borse i pakistani traggono profitti dalla vendita di acqua e bibite fredde che portano in giro con se in borse termiche.

In attesa che le cose cambino e qualcuno cominci a fare seriamente qualcosa, smettendola di non vedere e di non agire, non resta che augurare ai tanti romani un vero e proprio miracolo affinchè questo fenomeno sparisca o almeno si riduca.

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