Cronache

Roma, gioielliere trovato morto dopo una rapina

A dare l’allarme è stato un conoscente della vittima, che non vedendolo si è affacciato nella gioielleria scoprendo il cadavere dell’amico

Roma, gioielliere trovato morto dopo una rapina

Paura nel pieno centro di Roma, dove un gioielliere è rimasto ucciso dopo una rapina. A lanciare l'allarme è stato un negoziante della zona che, non vedendo il suo amico (titolare della gioielleria) all'interno dell'esercizio commerciale, è entrato e lo ha trovato a terra morto. Il grave fatto di cronaca si è verificato a Roma, in via dei Gracchi, nel quartiere Prati. Gli inquirenti hanno pensato subito a una rapina: il negozio, infatti, era a soqquadro e le vetrine sono state svuotate così come alcuni cassetti. Sul corpo del gioielliere, Giancarlo Nocchia, 70 anni, non sono state trovate ferite d’arma da fuoco. Possibile che il decesso sia avvenuto a seguito di una colluttazione. Si attende il primo referto del medico legale che dovrà accertare le cause del decesso. Dopo i rilievi i carabinieri verificheranno le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza. Potrebbero aver ripreso qualche istante utile a identificare l'assassino (o gli assassini). Nel quartiere l’aria che si respira è di sconcerto e forte preoccupazione. Intanto è scattata la caccia all'uomo per individuare e arrestare il malvivente.

Aperta da 40 anni, la gioielleria era tra le più note di Prati, a due passi da Cola di Rienzo, una delle più frequentate zone commerciali della Capitale. Il negozio del gioielliere ucciso è un laboratorio artigianale che produce opere d’arte, come si legge sul sito internet "Orafo Giancarlo Nocchia".

"Una rapina finita male. Una botta in testa ed è morto sul colpo". A dirlo è il cognato della vittima. "Ci ha avvertito il figlio, è successo tra le quattro e le cinque - racconta -. Lui aveva riaperto la gioielleria alle quattro e in quel momento stava da solo. Una brutta rapina, mio cognato non aveva problemi con nessuno. Una brutta rapina, figlia di questa crisi, davanti a cui le forze politiche non riescono a far niente.

Dovrebbero inasprire le pene perché è impossibile morire così, è impensabile, è assurdo".

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