Cronache

Degrado, delinquenza e rom: periferie romane abbandonate

A Roma, nel quartiere Prenestino, proliferano le situazioni di illegalità e i campi rom abusivi in un'area dove alxuni mesi fa c'è stata una sparatoria e una donna è stata segretata e violentata per tre giorni

Degrado, delinquenza e rom: periferie romane abbandonate

Il quartiere Prenestino a Roma Est, come il resto della Capitale, vive una situazione di criticità. Le notizie di cronaca dei mesi scorsi hanno riguardato soprattutto via di villa Santo Stefano, nella vicina via Teano dove alcune costruzioni abusive ora abitate da rumeni, di recente, hanno dato ospitalità anche a persone poco raccomandabili.

Il degrado del quartiere Prenestino

Lo scorso ottobre, una lite è sfociata in una sparatoria nella quale è rimasto ferito un romeno. A dicembre, invece, a seguito di un esposto di Fabrizio Santori, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, è stato effettuato un sopralluogo dei carabinieri che hanno identificato 2 romeni e tre nordafricani, di cui uno irregolare in possesso del decreto di espulsione. Nel complesso di box e fabbricati che, in teoria nasce per uso commerciale, è stato trovato un maxi allaccio abusivo alla rete elettrica.

Si tratta di tre manufatti per i quali i proprietari, nel corso degli anni, hanno cercato, senza successo, di provvedere al cambio di destinazione d’uso. Una situazione che va avanti dal 2005 ma che, in realtà, non preoccupa i residenti italiani che vivono in via di Villa Santo Stefano. Come ci racconta Marcello Fattorini, un vicino di casa di questi stranieri, soltanto alcuni anni fa, ci sono stati alcuni problemi a causa di un via vai anomalo di stranieri che spiega: “Ora, invece, vi abitano una decina di rumeni con bambini a carico che spesso giocano tranquillamente con mio figlio. L’unica cosa che chiedo loro è che non sporchino la strada perché io vivo qui da 15 anni e ci tengo che sia pulito”.

Marcello ci accompagna dai suoi vicini e ci presenta Alina, mamma di una bambina piccola, ci fa entrare dentro il caseggiato. Il cortile che dà accesso ai vari ‘appartamenti’ è sorvegliato da un pittbull che, fortunatamente, è legato alla catena. Qui conosciamo un’altra donna che ci fa entrare in casa sua e ci mostra il contratto d’affitto che aveva stipulato alcuni anni fa, prima che il proprietario morisse. “Il lavoro c’è e non c’è e non possiamo permetterci un’altra casa. Qui pagavamo 590 euro e vorremmo solo che ci facessero il contratto 4+4 come ci aveva promesso il vecchio proprietario”, dice la donna. Ora è tutto in mano ai figli che, però, sono spariti da mesi e nessuno paga più nulla a nessuno. A che titolo i proprietari possono continuare a chiedere soldi per uno stabile che, in base alle carte, sarebbe dovuto essere in parte abbattuto già nel 2005 e che, per il resto, non ha le autorizzazioni in regola per farci vivere delle persone? Oltretutto chi pagherebbe un affitto per vivere senza luce? Alina ci spiega che la corrente elettrica è stata staccata dopo il blitz dei carabinieri. “Noi siamo tutti in regola, vivo in Italia da 15 anni e ho sempre pagato fino a 8 mesi fa. Da quel che ho capito siamo senza elettricità perché era rubata e ci hanno tolto la luce”, racconta mentre tiene in braccio sua figlia.

I campi rom abusivi di via Teano

A poche centinaia di metri di distanza da questa triste situazione di illegalità e abbandono, il consigliere del V Municipio, Fabio Sabbatani Schiuma della lista Noi con Salvini, ce ne presenta un’altra altrettanto preoccupante. Nella vicina via Teano vi è una grande area verde di proprietà privata che, da tempo, si sta cercando di far chiudere per evitare il proliferarsi di insediamenti abusivi di rom. All’ingresso del parco i sigilli posti di recente dai vigili sono già stati violati e dentro si aggirano alcuni ubriachi rumeni. Sono in quattro e vivono in mezzo alla sporcizia e ai roghi tossici. Ci raccontano che vivono di espedienti grazie quel che gli dà la Caritas e aggiungono: “Più avanti ci sono gli zingari ma noi non ci parliamo perché loro sono pericolosi e zingari e rumeni non vanno d’accordo”. Proprio in questo parco un 30enne romeno, lo scorso maggio sequestrò, drogò e violentò per due giorni una ragazza di origini albanesi che, fortunatamente, riuscì a scappare e ad identificare il responsabile che, qualche giorno fa, è stato condannato a 7 anni di carcere. “Al Prenestino, tra aree verdi che non vengono che mai vengono recintate e bonificate dai campi rom, edifici abusivi che dovrebbero essere abbattuti e invece vengono affittati in nero, ci chiediamo dove sia l’amministrazione Raggi e la legalità dei Cinquestelle”, si domanda il salviniano Schiuma.

E, sinceramente, se lo chiedono anche tanti romani che vivono nelle periferie della Capitale.

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