Cronache

Roma, scompare il parroco di Parioli: forse pista sentimentale

Don Nicola Filippi, parroco dei Parioli, abbandona l'incarico. Si parla di "motivi personali", ma c'è anche l'ipotesi sentimentale

Roma, scompare il parroco di Parioli: forse pista sentimentale

Don Nicola Filippi non è più il parroco del quartiere Parioli. E questo, già di per sè, rappresenta una notizia. Se non altro perché don Nicola Filippi è stato, per molti anni, uno dei consacrati romani più in vista. La chiesa di San Bellarmino verrà con ogni probabilità affidata ad un altro consacrato. Il vescovo di Roma può procedere con una sostituzione in corsa. Ma è il motivo dell'allontanamento del parroco a rischiare d'infittire quello che sembra essere un vero e proprio giallo. Perché il sacerdote romano, attraverso una missiva, che è stata pure resa pubblica durante una celebrazione, ha parlato di "motivi personali", senza specificare nei dettagli la causa scatenante della scelta.

Stando a quanto riportato da Dagospia, che ha ripreso un articolo de Il Messaggero, esiste anche una voce: quella secondo cui il parroco avrebbe optato per abbandonare l'incarico per via di una relazione sentimentale con una donna. Ma non è affatto detto che il retroscena in questione sia corroborato dai fatti. Circola però anche una versione del tutto differente: don Filippi, appartenendo a quella che viene chiamata "vecchia gestione", sarebbe stato progressivamente messo da parte nel corso del tempo dagli alti ecclesiastici emersi durante questo pontificato. Si dice che il cardinale De Donatis gli abbia fatto intendere più di qualcosa.

Può aver contribuito il fatto che Filippi sia stato il segretario del cardinal Camillo Ruini, l'ex vertice della Cei, che ha da poco fatto intendere di avere una visione diversa rispetto a quella di coloro che oggi gestiscono i processi in Santa Sede. Il cardinal Camillo Ruini, per dirne una, è favorevole al dialogo con la Lega di Matteo Salvini, mentre la Curia romana di questi tempi pare di tutt'altro avviso. Ma anche queste considerazioni devono essere verificate. Di certo questa non sarebbe la prima volta in cui un consacrato importante per le logiche costituite sotto il regno di Joseph Ratzinger viene emarginato da certe dinamiche curiali.

Piazza Ungheria, comunque sia, verrà presto frequentata da qualche altro consacrato, che Jorge Mario Bergoglio dovrà nominare.

Commenti