Cronache

Roma, si dimette il vicesindaco Luigi Nieri

Il nome del numero due in Campidoglio spuntava tra gli atti di Mafia Capitale e nella relazione del prefetto Gabrielli. Marino: "È una persona leale e protagonista del cambiamento"

Roma, si dimette il vicesindaco Luigi Nieri

Trema il Campidoglio: si è dimesso stasera il vicesindaco di Roma Luigi Nieri (Sel), numero due di Ignazio Marino.

"Mi rivolgo a tutti voi per ringraziarvi della forza, del sostegno, dell'affetto, della fiducia che mi avete concesso e mi scuso con tutti voi se oggi faccio un passo indietro, informandovi di aver consegnato le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di vicesindaco di Roma al sindaco Marino", ha scritto sul suo sito annunciando le sue dimissioni, "Il mio passo indietro, che nessuno mi ha chiesto di fare, ha alla base le stesse ragioni: l'amore per Roma e la convinzione che l'amministrazione Marino vada difesa a tutti i costi. Proprio per queste ragioni non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un'amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera. Se avessi pensato soltanto a me, avrei continuato senza farmi scalfire da nulla. Ho le spalle larghe", scrive Nieri.

Il vicesindaco è citato anche nella relazione dei commissari prefettizi che dovevano valutare l’infiltrazione criminale nel Comune di Roma. I commissari rilevavano il rapporto tra Nieri e dominus delle
coop sociali di Roma Salvatore Buzzi anche in base ad alcune intercettazioni tra i due contenute negli atti dell’inchiesta Mafia Capitale.

"Luigi Nieri è una persona leale e di specchiata onestà, un gentiluomo dai comportamenti inappuntabili, un amico dell’età adulta (legami più difficili da costruire), un compagno di squadra perfetto che sa sempre far prevalere l’interesse generale della città a ogni altra ipotesi.

In moltissime occasioni ha affrontato con me decisioni difficili ma storiche per la città tenendo contro delle idee e della visione piuttosto che degli equilibrismi partitici", ha commentato però il sindaco di Roma Ignazio Marino.

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