Cronache

Saie, il futuro delle costruzioni Da 50 anni punto di riferimento

Sei grandi temi: innovazione, infrastrutture, semplificazione amministrativa, riuso, reti urbane e città intelligenti. La rivoluzione eco-compatibile degli edifici a impatto zero

Saie, il futuro delle costruzioni Da 50 anni punto di riferimento

L'ambizione di incidere sulle grandi scelte strategiche per la ripresa di un settore come l'edilizia - fondamentale per la ripartenza di un Paese, ancora avvitato in una crisi profonda - che direttamente e indirettamente coinvolge di fatto l'80% dell'intera filiera industriale italiana. L'innovazione come parola d'ordine che coinvolge e responsabilizza ogni soggetto partecipante, dalle imprese edili e dall'industria che produce materiali per l'intero comparto, alle amministrazioni pubbliche, fino alle università e ai centri di ricerca per un nuovo e futuro urbanesimo intelligente, all'insegna della sostenibilità delle strutture abitative e dell'ambiente. Il Saie compie 50 anni e si rinnova, cambia passo e si rimette in gioco diventando il luogo della conoscenza, della ricerca e della formazione. Uno spazio unico dedicato all'intelligenza del saper costruire italiano. L'area della ricerca di Saie 2014 - in Fiera a Bologna da oggi al 25 ottobre - offrirà, infatti, l'opportunità di gettare uno sguardo oltre la linea del presente, per prefigurare gli scenari futuri nel settore delle costruzioni.

«L'Autostrada del Sole. Il cemento e la scuola italiana d'ingegneria» sarà, invece, la grande mostra storica e commemorativa - altro punto forte di questa edizione - presentata da Federbeton. La filiera del cemento e del calcestruzzo armato che l'associazione rappresenta ha accompagnato, infatti, la storia delle costruzioni e delle infrastrutture in Italia, adattandosi alle richieste del mondo della progettazione, ed è pronta a cogliere la sfida di un nuovo ciclo edilizio improntato alla sostenibilità.

Con il Forum del cinquantesimo anniversario, la manifestazione, forte di oltre mille espositori, su un'area di 110mila metri quadrati e di un vasto programma che comprende più di 160 tra seminari e workshop, mette sotto la lente d'ingrandimento sei grandi temi: innovazione, infrastrutture, semplificazione amministrativa, riuso, reti urbane e città intelligenti. Motore di tutto ciò i nuovi cluster che caratterizzano una futura stagione di sviluppo per le costruzioni, dalla rivoluzione eco-compatibile degli edifici a impatto zero, alla progettazione, alle tecnologie digitali ed eco-performanti per un nuovo abitare. E proprio tra le iniziative all'insegna della sostenibilità, va segnalata Green Habitat, il focus delle imprese che hanno scelto di collocarsi nell'area dell'efficienza energetica. Una scommessa globale, quindi, quella dell'appuntamento bolognese, che s'innesta nella dimensione sempre più internazionale del Salone, dove sono attese oltre quaranta delegazioni estere da Africa, Sudamerica, Asia e area del Golfo Persico. Un rinnovamento generale che deve attraversare tutto il settore, marcato da un nuovo concetto dell'abitare e della costruire sempre più eco-eficiente, dalle grandi operazioni di riqualificazione urbana, intese, innanzitutto, come occasione di rilancio delle città e del territorio, dai piani infrastrutturali all'insegna del basso impatto ambientale. Ma soprattutto da oculate e razionali politiche non vessatorie, ma incentivanti. Quando infatti la sana amministrazione si muove in questo senso i risultati si vedono. Sfiorerà, infatti, la cifra di 35 miliardi di euro, alla fine del 2014 - secondo la stima Saie su dati Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori, diffusa alla Camera dei deputati, durante la presentazione dell'evento - il valore del giro di affari attivato dagli incentivi per la riqualificazione e l'efficientamento energetico, con una crescita rispetto al 2013 che sfiora il 60 per cento. Un dato in controtendenza, che dà una certa speranza, in un settore, comunque, ancora profondamente devastato dalla crisi ( 800mila posti di lavoro pesi considerando l'indotto). Lo dice anche il «Secondo il Rapporto di Federcostruzioni», presentato ieri. Il sistema italiano delle costruzioni ha registrato nel 2013 una flessione della produzione del 5,5% rispetto al 2012 che aveva registrato un meno 6%. Il Rapporto - che raccoglie e somma i dati del valore della produzione di 17 comparti industriali, per oltre il 90% del totale del settore produttivo delle costruzioni - evidenzia come, dal 2008 al 2013, l'insieme delle filiere abbia registrato una contrazione produttiva pari al 26%. Un trend negativo destinato ad aggravarsi poiché mancano le condizioni per un'inversione di tendenza. Alla fine del 2015, infatti, la perdita produttiva sembra destinata a salire di oltre un punto percentuale, raggiungendo nel confronto con il 2008 quota meno 27,1 per cento.

E proprio a Bologna, governo e sistema delle costruzioni si confronteranno sul ruolo delle costruzioni per il rilancio dell'Italia. «Sarà l'occasione - afferma Duccio Campagnoli, presidente di Bologna Fiere - per un vero rendiconto di quanto si è fatto e si sta facendo.

Per alcuni giorni rappresentanti del governo, i consigli direttivi delle associazioni degli imprenditori e degli ordini professionali delle costruzioni, approfondiranno i grandi temi del mercato, del ruolo delle tecnologie, della capacità di saper utilizzare le risorse disponibili e delle opportunità che si stanno proponendo al Paese e al settore».

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