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Lo scalpo di Mara

Lo scalpo di Mara

Mara Carfagna, autorevole esponente di Forza Italia, apre a Matteo Renzi: «Forza Italia Viva è una suggestione» dice con un gioco di parole che fonde i due partiti, quello di Berlusconi e quello dell'ex premier. Il coming out per smarcarsi dalla linea del «centrodestra unito» scelta dal Cavaliere era nell'aria da tempo. E ieri è arrivato «perché - dice la Carfagna - non è possibile continuare a stare al fianco di Salvini in posizione subalterna».

Cosa pensiamo di Matteo Renzi e della sua campagna acquisti truffaldina lo abbiamo scritto due giorni fa su queste colonne e siamo stati facili profeti. Ma andiamo oltre, proviamo a seguire il ragionamento della Carfagna, i cui dubbi - ci risulta - sono anche i dubbi di altri suoi colleghi. Prima di tutto bisognerebbe capire se Mara Carfagna intende che Matteo Renzi dovrebbe sciogliere il suo partitino di sinistra dentro Forza Italia o viceversa, cioè che Forza Italia potrebbe diluirsi in Italia Viva e diventare quindi un partito di sinistra. Ma qualsiasi sia la risposta (almeno spero sia la prima) è evidente che entrambe le ipotesi, ancora prima che strampalate politicamente, appaiono impossibili da realizzarsi per ovvie ed evidenti ragioni.

Ma mettiamo che Mara Carfagna intenda un'altra cosa, cioè che Forza Italia e Italia Viva dovrebbero allearsi alle elezioni mollando i rispettivi alleati di oggi. In fondo, non una alleanza elettorale ma un patto parlamentare per le riforme fu già tentato tra Berlusconi e Renzi, il «Patto del Nazareno» del 2014. Non funzionò, nonostante i due partiti, quello di Renzi e quello di Berlusconi, all'epoca valevano insieme oltre il 60 per cento. Oggi i due schieramenti insieme superano di poco il dieci, un terzo polo assolutamente irrilevante se non a essere «subordinato» a un vincitore che avesse necessità del suo aiuto per governare.

Non mi sembra una grande idea quella di portare acqua al mulino di Renzi, uccidere di fatto Forza Italia e rimanere irrilevanti rinunciando alla possibilità di governare il Paese con il centrodestra, l'unica coalizione oggi e domani in grado di battere sinistra e grillini alle elezioni.

Almeno che, come dicono alcuni maligni, Mara Carfagna intenda in realtà dire che lei vuole passare con la sinistra renziana con un voltafaccia tipico dei peones in cerca di poltrone più sicure. Conoscendola lo escludo. Scommetto che Renzi non riuscirà a esibire ai suoi lo scalpo di Mara. Giusto non essere subalterni a Salvini, ma subalterni a Maria Elena Boschi tanto meno.

Anzi mai.

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