Cronache

Se all'intelligenza artificiale manca il cuore

Se all'intelligenza artificiale manca il cuore

Gli economisti e i sociologi ci dicono che nel giro di venti-trent'anni gli uomini verranno espulsi dal mercato del lavoro per essere sostituiti dai robot, dai processi di automazione, dai software e dall'intelligenza artificiale. Il processo è incominciato anni fa nelle fabbriche dove si svolgeva lavoro ripetitivo ma oggi si è esteso ai burocrati, agli impiegati, agli enti pubblici e privati.
Molti oggi pensano che la sostituzione del lavoratore umano si fermerà solo dove occorre creatività e, secondo altri, in tutti i campi in cui è indispensabile l'intervento dell'individuo. Quindi nella scienza, nell'arte, nella moda, nel nuovo artigianato creativo. Abbiamo poi gli architetti, gli specialisti nelle costruzioni, nelle riparazioni, nel restauro, seguono i produttori di cibi pregiati, i dietologi e i gastronomi. Poi tutte le categorie di coloro che lavorano sul singolo individuo: sarti, parrucchieri, estetisti, medici, fisioterapisti, infermieri, psicologi, badanti. Ma i progressi tecnologici e l'introduzione dell'intelligenza artificiale finiranno per sostituire l'uomo anche in settori avanzati e nei campi in cui il computer si dimostra superiore. Possiamo benissimo immaginare un computer che trova soluzioni a problemi legali che un normale avvocato non può trovare. E, in medicina, sistemi diagnostici complessi e robot microscopici che fanno interventi per ora nemmeno immaginabili.
C'è però un cosa che l'automazione non potrà mai dare: il rapporto personale umano. Perché solo gli uomini sono interessati agli altri esseri umani e hanno bisogno delle loro emozioni, del loro giudizio, del loro amore e del loro corpo. E ciascuno vuole essere trattato come una persona unica, inconfondibile. Domani potrà nascere una nuova economia di servizi alla persona in cui potranno lavorare milioni di persone come aiutanti familiari, economici, giuridici, o come infermieri e psicologi, dopo appositi studi e utilizzando le più moderne cybertecnologie. Infine, in campi come quello dei bambini, dei malati o degli anziani, occorreranno persone dotate di qualità e di sensibilità speciali. La macchina, per quanto intelligente, resta macchina.

Gli uomini devono metterci il cuore.

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