Cronache

Quella contro-inchiesta sul prete pedofilo in Argentina

Papa Francesco, ai tempi dell'Argentina, ha provato a orientare la giustizia in relazione al caso di un prete pedofilo? Per qualcuno sembrerebbe di sì, ma siamo nel campo delle accuse prive di prove

Quella contro-inchiesta sul prete pedofilo in Argentina

Papa Bergoglio ha mentito in relazione a una contro-inchiesta della Chiesa argentina su un prete condannato per pedofilia? A chiederselo, di questi tempi, sono soprattutto alcuni vaticanisti critici nei confronti dell'operato del pontefice argentino. Su quei blog, peraltro, che il vescovo di Roma ha già confessato di non leggere. Fatto sta che un video pubblicato e diffuso all'estero ha rilanciato una vicenda, del tutto presunta, di cui si era già parlato tempo fa e che ha ricominciato a circolare.

La storia sullo sfondo è la seguente: un sacerdote appartenente alla diocesi di Buenos Aires, don Julio Cesar Grassi, potrebbe essere stato oggetto di una contro-inchiesta promossa dall'allora Conferenza episcopale argentina e magari voluta proprio dall'arcivescovo della capitale: l'ecclesiastico che sarebbe divenuto poi il Santo Padre. Bergoglio, all'interno di un libro, ha asserito che nella sua diocesi non ci sono mai stati episodi di questa tipo, ma il "caso Grassi" potrebbe smentire l'asserzione del gesuita.

Grassi, come si legge qui, è stato condannato dalla giustizia civile a quindici anni di carcere per abusi sessuali ai danni di minori. Una storia correlata anche dal fatto che il prete in questione gestisse un orfanotroio. Siamo alla fine della prima decade degli anni 2000. L'episcopato argentino, però, avrebbe provato a orientare la giustizia attraverso una sorta di dossier. Marco Tosatti, sul suo blog, ha scritto che "non si trattava di un libretto: duemilaottocento pagine divise in due tomi. Dice il documentario: 'Un testo legale interno della Chiesa argentina', che accusava i ragazzi di 'falsità, menzogne, inganno e invenzione'".

Questo documento sarebbe stato inoltrato ai giudici che dovevano decidere sulla sentenza di primo grado. Della vicenda di Grassi e del presunto tentativo di provare a orientare la giustizia si può leggere anche su Dagospia, che ha riportato un pezzo del giornalista citato. Ecco, quindi, la parte della storia che riguarderebbe in modo diretto Papa Francesco.

Il documentario, nel suo insieme, si chiama "Abusi sessuali nella Chiesa: il Codice del Silenzio” ed è di produzione francese. Tra le immagini ci sono anche quelle in cui una giornalista riesce a parlare con Bergoglio, in piazza San Pietro, chiedendogli del 'caso Grassi': "Santità, durante il caso Grassi lei ha cercato di influenzare la giustizia argentina?”. A questo punto il papa si blocca e si fa ripetere quanto chiesto. Poi risponde di "no". La domanda viene riproposta: "Allora perché ha commissionato una contro-inchiesta?”, ma Bergoglio replica ancora sostenendo di non averlo mai fatto.

Un testimone avrebbe detto: "Non dimenticherò mai quello che padre Grassi continuava a ripetere durante il processo: ‘Bergoglio non ha mai lasciato la mia mano’".

Sarebbe davvero molto scottante se il quadro ipotizzato venisse confermato, ma per ora non sembrerebbero essere emerse prove.

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