Cronache

Se il vescovo del Mali nominato cardinale ha i conti in Svizzera

Monsignor Jean Zerbo, 73 anni, vescovo del Mali, appena nominato cardinale da Papa Bergoglio, avrebbe 12 milioni di euro in diversi conti di una banca svizzera

Se il vescovo del Mali nominato cardinale ha i conti in Svizzera

Ora sul Vaticano si abbatte il caso Swissleaks. Un'inchiesta del quotidiano francese Le Monde rivela che monsignor Jean Zerbo, 73 anni, vescovo del Mali, nominato cardinale da Papa Bergoglio nel prossimo concistoro del 29 giugno, avrebbe dei conti milionari in una banca svizzera.

I conti ammonterebbero a un totale di dodici milioni di euro e sembra che siano stati aperti in modo discrezionale. C'è il sospetto che alcuni fondi siano stati sottrati "in un Paese africano dove i cristiani non rappresentano che il 2,4 per cento della popolazione composta da 17 milioni di persone", si legge su Le Monde che parla di "storia rocambolesca che mescola opacità e incontri riservati tra il clero del mali e i banchieri svizzeri".

"Da dove vengono questi 12 milioni di euro? Appartengono ai fedeli del Mali anche se sono fondi dormienti in una banca svizzera?", si chiede Le Monde che che fa riferimento agli incontri tra i banchieri e Zerbo del 2005, nel corso dei quali si stabilì di suddividere i fondi in diversi conti correnti svizzeri e si accordarono per una remunerazione del 5%. La Chiesa del Mali non ha mai voluto commentare le indiscrezioni su questa indagine finché non è uscito l'articolo di Le Monde. Solo dopo la Cei maliana ha rilasciato un comunicato in cui dichiara di aver agito"in piena trasparenza, al servizio delle opere della Chiesa".

I Vescovi del Mali si domandano se "gli autori dell’articolo tendenzioso mirano ad un obiettivo non dichiarato più che quello di fornire informazioni costruttive all’opinione pubblica" e contestano la tempistica della pubblicazione del pezzo, proprio ora che Papa Francesco ha annunciato di voler nominare cardinale l'arcivescovo di Bamako, Jean Zerbo. "Questo atto compiuto nel momento in cui la nostra Chiesa viene onorata dalla nomina del suo primo Cardinale, mira a sporcare la sua immagine e a destabilizzarla? Dio che vede e che sa tutto, saprà un giorno ristabilire la verità", conclude il comunicato.

Il documento ricorda che "la Conferenza Episcopale del Mali opera nella trasparenza totale. Dispone di statuti, di un regolamento interno e di un manuale di procedure che stabiliscono le funzioni di ciascuno Vescovo (…). Nessun Vescovo agisce a titolo personale, dal momento che si tratta di una missione affidagli dai suoi pari.

Tutte le attività sono regolarmente esaminate".

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