Cronache

Sgombero degli immigrati: ​sale la tensione a Ventimiglia

La frontiera con la Francia resta ancora chiusa. Gli immigrati bivaccano sugli scogli di Ventimiglia. Situazione al collasso. Le forze dell'ordine li sgomberano

Sgombero degli immigrati: ​sale la tensione a Ventimiglia

Sale la tensione nella Ventimiglia invasa dagli immigrati che la Francia ha respinto alla frontiera. Le forze dell’ordine hanno sgomberando gli stranieri che, da almeno tre giorni, bivaccano sugli scogli dei Balzi Rossi, nella zona di Ponte San Ludovico, a pochi passi dal confine. I clandestini sono stati fatti salire su un pulman della Croce Rossa.

Nuova alba, la terza per le centinaia di immigrati sugli scogli. Dopo settantadue ore hanno disteso i loro striscioni tra i pali della segnaletica. La gendarmerie conta sempre più uomini. Adesso opera posti di blocco per controlli più capillari: i furgoni devono fermarsi, gli autisti devono aprire i portelloni. Gli agenti francesi sono inflessibili perché Parigi ha ordinato che "i clandestini non devono passare". Eppure qualcuno passa. Lo fanno con i passeur che si mimetizzano tra gli immigrati, che parlano con loro e li organizzano, che decidono ora e luogo. Che aspettano la notte, il mare più calmo, il buio. Tutti gli altri, la maggior parte, rimangono bloccati. Ma a Ventimiglia non possono rimanere in eterno. E così, questa mattina le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, hanno sgomberato i giardinetti davanti agli scogli, a pochi passi dalla frontiera, ancora chiusa per quegli immigrati che vogliono andare in Francia per poi raggiungere parenti e amici nei paesi del nord Europa. Alcuni stranieri cercano di sfuggire alle forze dell’ordine, rifugiandosi di nuovo sugli scogli, dove è ancora presente un gruppo di connazionali che gridano contro l’evacuazione della zona. Chi fa resistenza o si butta a terra viene fatto salire a forza sul pullman, qualcuno viene trascinato di peso dagli agenti.

Al termine dello sgombero,s ugli scogli dei Balzi Rossi, rimane oltre un centinaio di profughi, soprattutto giovani, che, sfuggiti alle forze dell'ordine, si rifiutano di allontanarsi e chiedono di poter attraversare il confine. Molti sono esausti e disidratati perchè da due giorni sono in sciopero della fame. Prima dell’incontro con i colleghi europei a Lussemburgo, il ministro degli Interni Angelino Alfano ha spiegato che "la scena di Ventimiglia è un pugno in faccia all’Europa". "È la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia - ha spiegato - ma per andare in Europa ed è dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento". Ma il ministro dell'Interno francese Bernard Cazneuve lo ridimensiona ancora una volta: "A Ventimiglia la situazione è difficile per l’Italia.

La situazione è difficile per la Francia, ma non c’è uno scontro, c’è la volontà di lavorare assieme, per fare in modo che si possano applicare le regole Ue".

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