Cronache

Sgominata la banda del finto marinaio finlandese

Agivano nei mercati di Lombardia, Piemonte e Liguria

Sgominata la banda del finto marinaio finlandese

L’accusa è quella di associazione a delinquere per la banda del finto marinaio che è stata sgominata nel lodigiano. I furbetti agivano in Lombardia, Piemonte e Liguria. Lavoravano durante i mercati e prendevano di mira soprattutto gli anziani. Il trucco era semplice, interpretare un finto finlandese caduto in disgrazia economica che per tornare a casa era obbligato a vendere dei preziosi, anche quelli rigorosamente finti, preferibilmente ad anziani incontrati al mercato. I delinquenti, tutti tra i 32 e i 46 anni, erano residenti nella periferia del capoluogo lombardo. Ritrovo ogni mattina al solito bar di via Meda a Milano per fare il punto della situazione. Una specie di riunione di lavoro. E via, pronti per raggiungere il mercato settimanale prescelto, possibilmente vicino a un ufficio postale. Uno dei malviventi si fingeva un marinaio finlandese, con tanto di falso tesserino comprovante la sua occupazione presso una ditta svedese. A questo punto restava solo scegliere la vittima appropriata, di solito anziana. La lingua usata per comunicare era una strana mescolanza di inglese e portoghese, tanto per confondere maggiormente il povero malcapitato che necessitava un interprete. E magia, ecco l’interprete. Naturalmente un socio che si presentava come dipendente delle Poste, pronto a tradurre e aiutare i due conversatori.

Il finlandese iniziava quindi a mostrare i gioielli che aveva in tasca. Anelli, bracciali e altri ninnoli che era obbligato a vendere per potersi pagare il viaggio di ritorno. E poteva il dipendente delle Poste non conoscere un orefice capace di valutare i pezzi offerti? Assolutamente no, e quindi entrava in scena il terzo complice che con una bella lente di ingrandimento per fare in pochi minuti la stima. Valore 12mila euro. Il dipendente tirava fuori dalla tasca una busta di Poste con 10mila euro, anch’essi falsi, e invitava l’anziano ad aggiungere i soldi mancanti. Una volta presi i soldi, alla vittima restavano tra le mani solo dei pezzi di vetro.

Le truffe accertate sono 11, e 3 quelle tentate tra maggio 2016 e giugno 2017.

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