Cronache

Si alleano le associazioni verdi È la "confindustria" animalista

Dal Wwf all’Enpa: tutti i big dell’ambiente si uniscono per "pesare" di più. Nasce la Federazione italiana dei diritti animali. Fra gli obiettivi, chiudere gli zoo e abolire gli esperimenti sulle cavie vive

Si alleano le associazioni verdi È la "confindustria" animalista

Era ora. Personalmente, da quando ho cominciato a occuparmi di benessere animale, ho sempre sognato il «partito degli animali», un movimento che fosse in grado di coagulare le forze di quella sterminata galassia che viene indicata con il termine di «animalisti». Un paio d’anni fa, sulla base di una rapida ricerca, avevo fatto una stima di circa 500 tra associazioni, enti, movimenti, club, onlus, no profit ecc: insomma un caleidoscopio di gruppi mediamente impegnati tanto a salvare mari, foreste e panda, quanto a disperdere energie in una guerra civile combattuta spesso senza tregua e senza quartiere. Chi ha seguito il mondo animalista negli ultimi decenni e vuol dire la verità, senza ricorrere agli eufemismi e alle perifrasi del politichese, sa quanto sangue è corso tra «questi e quelli» per un posto nella tal commissione, per una poltroncina nel talkshow o per la citazione in prima pagina.
Ieri, a Roma, alcune tra le più blasonate associazioni animaliste hanno presentato un’iniziativa senza precedenti nel panorama italiano, la nascita della Federazione italiana diritti animali e ambiente - Nel Cuore. A far da volano l’instancabile Michela Vittoria Brambilla, che ha creato un organismo capace di maggiore forza istituzionale e di migliore comunicazione con il territorio, al fine di funzionare da moltiplicatore di consensi e di dare voce alla stragrande maggioranza degli italiani che vogliono un pianeta vivibile, pulito, sano e solidale per tutte le specie che vi abitano. Al battesimo della Federazione c’erano la Leida (Lega italiana per la difesa degli animali), l’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), la Lav (Lega anti-vivisezione), l’Enpa (Ente nazionale protezione animali), la Lipu (Lega italiana protezione uccelli), la Lndc (Lega nazionale difesa del cane), il Wwf (World Wildlife Fund) e Mare Vivo con i loro rispettivi dirigenti.
Che cosa cambia rispetto al passato? Negli anni sono nati numerosi i coordinamenti o «tavoli» tra associazioni, che hanno spesso svolto un pregevole lavoro. Tuttavia, non sono mai riusciti a incidere in maniera davvero significativa sulle istituzioni, sulla politica e sulla società, perché sono stati percepiti come troppo «leggeri». Ora il peso specifico degli animalisti, nei confronti del Paese e della politica che lo governa, aumenta grazie a questa nuova unione d’intenti cui sono chiamate ad aderire le associazioni animaliste, ambientaliste e anche le singole persone fisiche. Aderendo, le associazioni e le singole persone, decidono di fare fronte comune in importantissime battaglie etiche ambientali e scientifiche.
Tra gli obiettivi tradizionali della Federazione vi saranno la promozione, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del rispetto degli animali come un obbligo individuale e sociale, di valenza universale, anche per il superamento delle differenze sociali, la tutela delle minoranze e il superamento della cultura antropocentrica. L’abolizione della sperimentazione in vivo sugli animali, la proibizione d’uso degli animali nei circhi, la chiusura degli zoo, l’abolizione degli allevamenti di animali da pelliccia, quella degli allevamenti intensivi, la tutela della fauna selvatica e, in generale, la promozione del benessere animale e la difesa dell’ambiente sono gli obbiettivi che si pone, nel medio termine, questa nuova realtà. Insieme con la Federazione nasce il giornale on line «Nel cuore», il cui primo editoriale è intitolato «Ai custodi del creato». Ne citiamo la chiusura. «Questo giornale si rivolge a quelli che si sentono custodi e amministratori, non signori e padroni del creato; a chi si preoccupa di un bosco come delle mura di casa sua; a chi vede nella sofferenza di un animale l’immagine appena deformata della propria sofferenza; a chi non ha bisogno di guardare le stelle per sentirsi, allo stesso tempo, piccolo e grande. Buona lettura. Michela Vittoria Brambilla».

Sinceri auguri all’ex ministro e alla sua creatura.

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