Cronache

Si spaccia per un generale della Nazioni Unite in Siria e truffa una donna

Si spaccia per un generale della Nazioni Unite in Siria e truffa una donna siciliana, la polizia recupera 8 mila euro, ma adesso è caccia al finto generale

Si spaccia per un generale della Nazioni Unite in Siria e truffa una donna

Di truffe ai danni di donne ef anziani ne abbiamo sentito spesso parlare. Più le truffe vengono smascherate nel tempo, più i truffatori diventano più bravi a trovarne di nuove. Deve aver pensato questo un uomo, la cui indentità ancora non è stata riconosciuta, e che ha truffato una donna siciliana spacciandosi per quello che non era: un generale delle Nazioni unite in missione in Siria e di rientro in Sicilia.

L'uomo dopo aver conosciuto su Facebook una donna ragusana l’avrebbe convinta di essere un generale con problemi economici. Con un figlio malato, e dopo aver perso, in guerra, moglie ed un altro figlio, la vittima si sarebbe presa a cuore la sua storia e così avrebbe deciso di prestargli 8300 euro. L’accordo era che quel denaro sarebbe stato restituito al rientro dalla missione. Di vero non c'era nulla: si trattava di una truffa ben architettata, ma dopo la denuncia della donna, gli agenti della Questura di Ragusa, attraverso le tracce lasciate dai bonifici sono risaliti al conto del falso militare. Il denaro perlomeno è stato recuperato, bloccando di fatto il conto corrente dell'uomo, mentre adesso sono in corso le ricerche per individuare l’autore del raggiro.“La truffa è stata abilmente architettata – spiegano dalla Questura di Ragusa – attraverso il social network Facebook, sul cui profilo della vittima è arrivata una richiesta di amicizia da parte di un fantomatico signore che si è presentato come un generale facente parte delle Nazioni Unite operante in Siria. Da quel momento tra i due è nata una relazione amichevole attraverso messaggi inviati, giornalmente, via e-mail, con i quali quest’ultimo al fine di guadagnarsi la fiducia della donna raccontava la sua quotidianità militare disagiata e l’impossibilità nel luogo di guerra in cui si trovava di fare fronte a necessità economiche urgenti”.

Secondo la ricostruzione della polizia, la donna avrebbe eseguito due bonifici, il primo da 600, l’altro da 7700 euro ma dopo averne parlato con i figli la vittima si sarebbe convinta a recarsi in Questura per parlarne. “Immediatamente i poliziotti, in una corsa – dicono dalla Questura – contro il tempo, si sono attivati e dopo una frenetica serie di accertamenti urgenti sono riusciti a risalire all’identità del titolare del conto corrente sul quale era stata accreditata la somma bloccando per tempo ogni possibilità di prelevarne i fondi”.

Sull'argomento sono intervenuti anche i carabinieri che hanno redatto un decalogo con tutti gli accorgimenti per non farsi truffare. Sono regoli generali che andrebbero sempre seguite per tutelarsi prima di tutto da ogni tipo di truffa.

"Diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata; non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi od oggetti presentati come pezzi d'arte o d'antiquariato se non siete certi della loro provenienza; non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi".

Commenti