Politica

Si vergognino i mantenuti a Cinque Stelle

Non siamo invidiosi e non facciamo i conti in tasca a nessuno, se non a chi viene a frugare nelle nostre tasche con saccenza

Si vergognino i mantenuti a Cinque Stelle

«Ancora una volta ci troviamo a dover rispondere con i numeri alle vergognose accuse che arrivano dal Giornale di Alessandro Sallusti nei confronti di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Nella scorsa legislatura il nostro vicepremier ha restituito più di 370mila euro, tenendo conto anche dell'indennità da vicepresidente della Camera a cui ha rinunciato, mentre Alessandro Di Battista ha restituito oltre 255mila euro durante la sua attività parlamentare». Così tale Francesco Silvestri, vicecapogruppo grillino alla Camera, ha risposto stizzito alla nostra prima pagina di ieri nella quale dimostravamo come Di Maio e Di Battista sono dei privilegiati che vivono alla grande sulla pelle dei contribuenti italiani e che quindi non hanno diritto di fare i fustigatori e i moralisti con i redditi altrui.

Le nostre non sono «vergognose accuse» ma fatti certificati. Silvestri parla dei soldi «restituiti» e se i conti sono esatti significa che Di Maio e Di Battista si sono tenuti per sé circa seicentomila euro a testa, una bella cifra che la maggior parte degli italiani si sogna e che mai e poi mai avrebbero guadagnato sul mercato del lavoro. Ma il problema non è questo. Non siamo invidiosi e non facciamo i conti in tasca a nessuno, se non a chi viene a frugare nelle nostre tasche con saccenza. Di Maio potrebbe anche «restituire» tutti i soldi che il suo privilegio rimarrebbe tale perché il risparmio della collettività nel mantenimento della casta sarebbe pari a zero.

Che un parlamentare con i suoi soldi faccia beneficenza o li spenda tutti al casinò è un fatto privato che non ci deve riguardare. Francesco Silvestri prima di tagliare le pensioni, o bloccarne gli aumenti, a centinaia di migliaia di anziani si è forse informato su quanti di quei soldi finivano in aiuto a persone più bisognose o a sostegno di quelle organizzazioni di volontariato a cui lui ha aumentato le tasse? Oppure quanti a dare un minimo di reddito, non di cittadinanza ma famigliare, a figli disoccupati o nipoti che altrimenti non potrebbero permettersi di studiare? Escludo che lo abbia fatto, per cui non faccia il santarellino con noi che purtroppo, non per libera scelta, gli paghiamo lo stipendio.

«Vergognose» non sono le nostre accuse ma la furbizia, l'ipocrisia e la malafede di questa nuova casta di mantenuti.

Commenti