Cronache

Quel silenzio di Benedetto XVI sul "dossier Viganò"

Benedetto XVI non si esprimerà sul contenuto del "dossier Viganò". La sua figura, però, rimane "incombente" rispetto a quello che è ormai un vero e proprio scontro interno al Vaticano

Quel silenzio di Benedetto XVI sul "dossier Viganò"

Benedetto XVI non si è espresso e non si esprimerà sul cosiddetto "dossier Viganò". Monsignor Georg Gaenswein ha già smentito chi aveva sostenuto che Joseph Ratzinger avesse confermato il contenuto del memoriale. Il papa emerito non prenderà una posizione sulle presunte rivelazioni del dossier di monsignor Carlo Maria Viganò.

Stando a quanto raccontato dal nunzio apostolico, il "mite professore" di Tubinga, durante le fasi finali del suo pontificato, avrebbe comminato a Theodore McCarrick, l'ex cardinale ritenuto responsabile di abusi ai danni di seminaristi, una sanzione che prevedeva il ritiro a una vita di preghiera e penitenza. Una misura che non sarebbe stata resa pubblica per una motivazione essenziale: l'età del porporato. Sollevare uno scandalo per un ecclesiastico già pensionato sarebbe stato ritenuto inutile. Papa Francesco, secondo le accuse di Viganò, non avrebbe dato seguito a quella disposizione. Almeno sino alle dimissioni dell'ex porporato americano. Il silenzio del teologo tedesco, qualunque sia la verità, sembra destinato a non passare inosservato.

Il Washington Post ha segnalato come questa indisponibilità di Benedetto XVI sia stata interpretata in modo differente a seconda degli schieramenti "vaticani" d'appartenenza. Chi ritiene che il dossier di Viganò corrisponda in tutto e per tutto alla realtà dei fatti, potrebbe ritenere che il mancato intervento di Ratzinger costituisca una conferma implicita delle tesi presentate nel dossier. D'altro canto, coloro che ritengono che quella di Viganò sia solo un'iniziativa strumentale e mirata a screditare l'autorità del pontefice argentino, potrebbero pensare che il silenzio del papa emerito rappresenti la prova più evidente dell'infondatezza del documento.

Il presidente emerito del Senato Marcello Pera, intanto, ha fatto sapere al Post che le conversazioni riguardanti i fatti d'attualità, durante gli incontri privati con Benedetto XVI, sono da considerarsi "proibite". "Cosa devo comprendere da questo?", si è chiesto il filosofo italiano, che è un amico personale di Joseph Ratzinger, "probabilmente, quanto sta accadendo non gli piace, ma non possiamo saperlo", ha chiosato.

Benedetto XVI non parlerà, ma la sua figura, in relazione a tutta questa storia, è comunque stata definita "incombente".

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