Cronache

Il sito che diffonde la sharia: "L'Italia patriottica e islamica"

Nella pagina Facebook "la Nazione Islamica" attacchi ad Israele, offese ad Oriana Fallaci e l'appello per un'Italia musulmana

Il sito che diffonde la sharia: "L'Italia patriottica e islamica"

"Un'Italia islamica e patriottica" che eviti di mettere i bastoni tra le ruote all'Isis, disconosca la memoria della "traditrice" Oriana Fallaci e faccia trionfare un giorno la legge islamica su Roma. Sono questi i desideri degli utenti della Rete che seguono la pagina intitolata "La Nazione Islamica", nata solo da alcune settimane ma già molto attiva online.

Non è chiaro chi sia l'ideatore (o gli ideatori) della pagina Facebook in questione. Vista la correttezza ortografica con cui redige i suoi appelli, a gestirla potrebbe essere un italiano convertito ad Allah o un immigrato che vive da molto tempo in Italia. Nell’immagine di profilo sventola il vessillo della "Nation of islam", la setta integralista afro-americana nata nel 1930 con l'obiettivo di creare uno Stato islamico negli Usa e che annovera tra gli esponenti di spicco Malcom X (poi assassinato da appartenenti alla stessa setta). Difficile dire se si sia costituita una succursale italiana dell'organizzazione musulmana americana. Ma basta scorrere la cronologia dei post pubblicati per comprendere l’ideologia che si vuole diffondere: un islam politico, anti-sionista e radicale che mantenga sullo sfondo un sentimento patriottico, marcatamente anti-americano e contrario al "sistema mondialista, globalista e coloniale". Durissimi infatti i commenti contro la politica medio-orientale di Barack Obama, i bombardamenti in Siria, la "perversione omosessuale" e l'aborto. Mentre una delle ultime foto condivise ritrae una donna coperta dal burqa sorreggere un cartello che inneggia alla sharia come “soluzione per l'Occidente e per l'Oriente": "Il potere di legiferare spetta a Dio - si legge nella didascalia dell'immagine - la democrazia vada all'inferno".

Esiste però un fil rouge che lega ogni dichiarazione: l’odio contro l’Occidente e chiunque si opponga alla diffusione dell’islam. Massimo Z., un utente che dice di dirigere il sito civiltaislamica.it, in un commento elogia la sharia e definisce Magdi Allam un "provocatore prezzolato”. Il post del 21 gennaio è invece dedicato all'"islamofoba" Oriana Fallaci, colpevole di non aver fatto altro che “accusare i musulmani di terrorismo dal suo attico di Manhattan, quando i veri terroristi" sono gli ebrei. Ecco, gli ebrei. In fondo la vera ossessione di chi frequenta "La Nazione islamica” sembra essere proprio Israele. Per onorare la giornata della memoria, infatti, viene condivisa una vignetta con la scritta: "Un mondo senza ebrei sarebbe un mondo senza cancro”. E poco più sotto il desiderio si fa minaccia: "Eliminiamo Israele dalla faccia della Terra".

Ma a preoccupare maggiormente è il post del 17 gennaio in cui gli internauti lanciano un appello contro "la guerra imperialista allo Stato Islamico”: ”Per evitare attentati - scrivono gli autori - bisogna cessare di bombardare l'Isis". Gli utenti vorrebbero così lasciare al Califfato la possibilità di prosperare e (magari) di raggiungere Roma. “Come in Belgio e Francia - commenta allarmato Cristian Benvenuto, responsabile immigrazione di Fratelli d’Italia - alcuni neo convertiti e mussulmani di seconda generazione stanno covando un risentimento di frustrazione e accerchiamento della loro fede che potrebbe sfociare in azioni cruente". Siti di propaganda online come questi dimostrano infatti che il germe della radicalizzazione è ormai in crescita. “Per questi estremisti - spiega Benvenuto - la democrazia ha fallito e stanno cercando un'altra via".

Quella del jihad per imporre in Italia la legge islamica.

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