Cronache

Smartphone in aula, Esperti bocciano Fedeli: "Smarthphone fabbricherà dei cretini"

"Il docente così si depotenzia: c’è già la lavagna didattica, a cosa serve il cellulare? Come farà poi il prof a controllare che gli studenti non giochino o vedano porno durante la lezione?": sono questi gli interrogativi degli esperti sulla proposta della Fedeli

Smartphone in aula, Esperti bocciano Fedeli: "Smarthphone fabbricherà dei cretini"

"Siamo prossimi alla resa del sistema educativo": è il parere di Luca Pisano, direttore di Ifos, Istituto di formazione che collabora con il Ministero della Pubblica Istruzione, sulla proposta della Ministra Fedeli di sdoganare i cellulari nelle scuole come strumenti didattici.

Il parere degli esperti

"È uno strumento che facilita l'apprendimento, una straordinaria opportunità che deve essere governata" hanno fatto sapere dal Ministero. Ma gli esperti non la pensano così: "Siamo prossimi alla resa del sistema educativo la scuola tecnologica delega la funzione del pensare a un oggetto. Questa è la base per fabbricare cretini a scuola: con gli smartphone non si sviluppa l’apparato psichico - spiega uca Pisano, direttore di Ifos e psicoterapueta ed esperto di cyberbullismo -.

E ancora: "Il docente così si depotenzia: c’è già la lavagna didattica, a cosa serve il cellulare? Come farà poi il prof a controllare che gli studenti non giochino o vedano porno durante la lezione? Siamo passati dalla direttiva Fioroni del 2007 (in cui si vietava l’entrata dei cellulari nelle scuole, ndr ) alla resa di oggi: sembra che la scuola, non avendo strumenti per impedire un abuso degli smartphone in classe, legalizzi il suo uso. La capacità di mantenere costante la concentrazione è decisiva per l’apprendimento, ma con gli smartphone gli alunni avranno decine di stimoli e la classe non sarà più gestibile", come si legge su Quotidiano.net

Dello stesso parere è la prof Angela Biscaldi, docente dell’Università di Milano, la stessa che propose a Crema di abbandonare la vita social per sette giorni: "Nessuno strumento migliora magicamente l’apprendimento, servono professori motivati. La letteratura negli altri Paesi dimostra che gli smartphone nelle aule producono un abbassamento dei voti. In Inghilterra infatti li stanno togliendo. Uno studio ha stabilito che la sola presenza del cellulare sul banco distrae lo studente, peggiora la sua attenzione".

E precisa: "Continuare a introdurre strumenti digitali quando i bagni sono fatiscenti, le aule sono sporche e mancano i prof, è assurdo. Si rischia l’addio alla scrittura? Certamente, molte maestre d’asilo mi dicono che i bambini non sanno più allacciarsi le scarpe, non riescono ad avvolgere il filo in un rocchetto: stanno perdendo la motricità, l’attenzione e la memoria peggiorano, la vista viene danneggiata. Il rischio di avere dementi digitali è alto: gli adolescenti nativi digitali perdono empatia, compiono cyberbullismo e non collaborano con l’altro. Essere multitasking non è positivo, anzi è dannoso per i processi della memoria e sfavorisce l’utilizzo delle connessioni neurali della ricerca".

Insomma una bocciatura in toto per la rossa Ministra.

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