Cronache

Solo 3 ladri su 100 in carcere Gli italiani non denunciano più

Secondo un ricerca Ipsos soltanto il 3 per cento dei topi d'appartamento viene assicurato alla giustizia. E calano le denunce

Solo 3 ladri su 100 in carcere Gli italiani non denunciano più

Solo tre topi d'appartamento su 100 vengono assicurati alla giustizia. Sono questi i dati che emrgono da un’indagine Ipsos per Cna Installazione e Impianti. I furti negli appartamenti denunciati sono aumentati del 94% tra il 2005 e il 2015. Ma, sempre secondo i dati del Viminale, la crescita si sarebbe arrestata nel 2014 (con 255.886 casi, +1,8 rispetto al 2013). Nel 2015, infatti, sono diminuiti a 233.730 (-8,7 in confronto all’anno precedente). Una tendenza confermata nei primi mesi di quest’anno. "Questo calo delle denunce – fanno rilevare dalla Cna – potrebbe essere determinato in parte anche da un senso di frustrazione dei cittadini. Solo il 2,7 per cento dei criminali viene assicurato alla giustizia". Infatti i ladri di appartamento raramente vengono assicurati alla giustizia e questo di fatto fa crescere la sfiducia nella giustizia. Il che potrebbe spiegare il calo apparente dei reati legato a un minor numero di denunce. Inoltre come sottolinea ilGiorno, il Censis ha calcolato, infatti, che, nel 2015, sono stati svaligiati 689 appartamenti al giorno, cioè 29 l’ora, uno ogni due minuti. Secondo un’indagine condotta nel maggio scorso da Lorien Consulting, il 63% degli italiani tra i 30 e i 74 anni teme che possa accadere anche a lui, in particolare mentre è in vacanza. E su questo punto è intervenuto anche il leader della lega Nord Matteo Salvini che afferma: "Molti i piccoli reati non li denunciano più sapendo che in nove casi su dieci non si becca il responsabile si evita la denuncia. Quindi non sempre il numero dei reati corrisponde al numero delle violenze effettivamente perpetrate. Manca totalmente la certezza della pena, quindi ormai andare in galera per uno dei ’ piccoli reati è ormai in Italia quasi impossibile.

In alcuni paesi europei, in alcuni paesi del mondo, il detenuto è tenuto a lavorare per ripagare la collettività dell’enorme costo, in Italia supera i 200 euro al giorno cada detenuto, quindi una forma di lavoro obbligatorio e risarcitorio per la collettività, per coloro che per qualche mese o per qualche anno stanno nelle patrie galere, secondo me sarebbe cosa buona e giusta", ha affermato intervenendo su Radio 24 a "Ma cos'è questa estate".

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