Cronache

"Un solo shampoo". La singolare ordinanza anti-siccità del sindaco

Il sindaco di un Comune alle porte di Bologna ha emesso un'ordinanza nella quale si vieta il secondo risciacquo a barbieri e parrucchieri per risparmiare l'acqua: ecco cosa ha detto e quali sono state le reazioni

"Un solo shampoo". La singolare ordinanza anti-siccità del sindaco

L'allarme siccità attanaglia gran parte d'Italia con 5 regioni del Nord in stato d'emergenza: tra queste c'è l'Emilia-Romagna dove sono già stati stanziati quasi 11 milioni di euro. La notizia, però, questa volta arriva da un piccolo Comune alle porte di Bologna, Castenaso, dove il sindaco ha emanato un'ordinanza particolare: oltre al divieto di prendere acqua potabile per uso non domestico dalle ore 8 alle 21, è stato deciso che "i parrucchieri e i barbieri dovranno effettuare un solo lavaggio della testa ai clienti oltre al risciacquo". Lo ha stabilito Carlo Gubellini come misura straordinaria per risparmiare l'acqua potabile.

La spiegazione del sindaco

Si tratta di una prima volta in assoluto, probabilmente, di un'autorità che una cosa del genere. Può far sorridere ma certamente fa capire la situazione di criticità dell'Emilia-Romagna. "Un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente 13 litri al minuto", si legge nel vademecum dell'ordinanza, motivo per il quale "i classici due risciacqui superano almeno i 20 litri. E nella situazione in cui ci troviamo non ce lo possiamo più permettere", ha spiegato Gubellini al Corriere. Nel Comune che conta quasi 16mila abitanti, i saloni sono circa una decina.
"Se moltiplichiamo l’acqua usata per ogni cliente, parliamo di migliaia di litri al giorno. Castenaso è piccola: pensiamo a cosa significa in termine di consumo di acqua per le grandi città", ha aggiunto.

Quali sono le multe

È chiaro che sia quasi impossibile, anzi proprio del tutto, accorgersi se un professionista contravviene alle regole o meno (dovrebbe esserci la denuncia del cliente, forse). Fattostà che le multe per chi non si adegua variano da 25 a 500 euro. "Ma ripeto: l’unico obiettivo è che tutti si sentano responsabilizzati. Come amministrazione ci siamo limitati a fare un’analisi a tutto tondo delle abitudini quotidiane, private e commerciali, chiedendoci dove fosse possibile razionare l’acqua senza interrompere le attività", ha spiegato al quotidiano. Oltre ai saloni di bellezza, non si potranno innaffiare orti e giardini tra le 8 e le 21 "e abbiamo chiesto appunto ai parrucchieri di fare un risciacquo di meno, perché riteniamo non sia indispensabile".

L'ira dei parrucchieri

Se il fine del sindaco è nobile, non tutti sono d'accordo con questa decisione, anzi. "Con questa ordinanza i clienti non vengono, abbiamo già le prime disdette. Sappiamo che il nostro lavoro prevede un certo consumo di acqua e noi cerchiamo di risparmiare, ma non si può pensare di fare un solo lavaggio", ha dichiarato ad AdnKronos la titolare di un salone di Castenaso. Ci va giù pesante, invece, Alberta Balestra, titolare di un grosso salone da parrucchiere in provincia di Ferrara e membro del direttivo nazionale di Conflavoro Pmi Parrucchieri. "Siamo scandalizzati, il sindaco dovrà passare sul nostro corpo. Con Conflavoro ci stiamo muovendo affinché il Comune ci ripensi. Voglio dare massima solidarietà ai colleghi di Castenaso", ha dichiarato all'agenzia di stampa, auspicando che questa misura non venga adottata a livello nazionale. "Quello dal parrucchiere è un momento di relax: togliere uno sciacquo vuol dire anche togliere un momento di benessere e di cura del cuoio capelluto. La cliente viene qui per rilassarsi, per essere coccolata. Questa ordinanza va a sminuire il nostro lavoro e oltretutto va a ridurre il nostro incasso perché le persone vorranno pagare per un solo lavaggio".

L'esperta, poi, conclude dicendo che si possono rischiare "gravi conseguenze" per un risciacquo in meno soprattutto nel caso di chi fa trattamenti come quelli per la permanente.

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