Cronache

La scoperta choc nel container della carta: trovato un 20enne morto

La scoperta è stata fatta all’interno di un’azienda empolese dopo che un operaio ha sentito il braccio meccanico della sua gru urtare contro un cadavere

La scoperta choc nel container della carta: trovato un 20enne morto

Ventenne somalo trovato morto all’interno di un container per la carta riciclata. Il cadavere è stato trovato in mattinata in una nota azienda empolese.

A scoprirlo è stato un dipendente, che mentre realizzava le quotidiane operazioni di svuotamento dei contenitori per i rifiuti, intorno alle 10,30, ha notato la pinza della sua gru impigliarsi con un qualcosa. Si trattava, purtroppo, del corpo di un uomo. Nel giro di pochi minuti, quindi, è arrivata sul posto la scientifica per il riconoscimento. Per il momento chiarite solo età e nazionalità della vittima.

Altra notizia data dalla polizia, però, è che il decesso non sarebbe avvenuto molto tempo prima del ritrovamento. Si tratterebbe, pertanto, dell’arco temporale in cui i camion compattatori dopo aver raccolto l’immondizia nei cassonetti tra Firenze e Scandicci, la svuotano nel recipiente centrale. Ulteriore interessante indizio, poi, è che il corpo non presenterebbe particolari ferite, a parte i segni della pala meccanica che l’avrebbe recuperato tra gli scarti.

Soltanto l’autopsia, che sarà disposta dal pm di turno Antonino Nastasi, comunque, sarà in grado di offrire informazioni dettagliate rispetto alla dinamica dell’incidente e soprattutto alle cause che avrebbero portato il ragazzo somalo a morire in quel modo.

Diverse le piste ipotizzate. C’è chi immagina che lo sventurato abbia trascorso la notte nel cassonetto e sia stato prelevato senza accorgersene. Chi, invece, non ha escluso che avesse potuto avere un malore. Non è neanche utopia pensare che fosse stato ucciso dalla gru guidata dall’operaio, che senza accorgersene l’avrebbe colpito.

Detto ciò, la comunità locale resta sconvolta rispetto a una storia che pone tanti interrogativi e che tocca diverse istituzioni. La Real, società che si occupa della raccolta della carta in quel territorio è privata, ma allo stesso tempo ha come partecipata Alia, azienda gestita dai Comuni che ha il compito di fornire il servizio della raccolta differenziata in quei centri. Diversi sono, quindi, gli attori protagonisti di un giallo, che rischia di restare tale per molto tempo.

L’unica certezza è che la morte del somalo è l’ennesimo simbolo delle difficoltà che incontrano quelle persone che, dopo aver lasciato il proprio paese, arrivano in Italia.

Molte di loro sono costrette ad arrangiarsi e a trovare rifugio anche nei luoghi più impensabili, come nel cassonetto della carta che per il ventenne di Empoli è stato appunto fatale.

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