Cronache

Sparatoria in una caserma dei carabinieri: tre morti

Nella stazione dei carabinieri di Porto Viro (Rovigo), un appuntato spara contro il comandante e contro la moglie di questi. Poi preme il grilletto e si uccide

Sparatoria in una caserma dei carabinieri: tre morti

Due carabinieri e una donna sono morti in una sparatoria nella caserma dell’Arma di Porto Viro (Rovigo). È stato un appuntato della caserma dei carabinieri di Porto Viro (Rovigo) ad aprire il fuoco, verso le 15,30 di oggi contro il comandante della stazione, il maresciallo Antonino Zingale. L'appuntato ha colpito anche la moglie di Zingale uccidendola.

Poi, si è puntato l’arma contro e si è ucciso. L’appuntato sarebbe entrato in caserma passando per un ingresso secondario e si sarebbe subito recato verso il cortile sul retro, dove c’erano il maresciallo assieme alla moglie.  Una volta lì, ha sparato prima al comandante e poi ha rivolto l’arma contro la donna che si trovava a una trentina di metri di distanza e stava correndo verso il coniuge a terra. Poi si è ucciso sparandosi alla testa.  Non è ancora chiaro quanti colpi siano stati esplosi e restano senza perché al momento le ragioni del folle gesto.

In caserma, nella centrale piazza Matteotti, si sta recando il sindaco di Porto Viro, Geremia Giuseppe Gennari, che conferma le prime notizie sulla vicenda. "Per ora non so molto vado sul posto e cercherò di capire. Non so perché possa essere successa una cosa
del genere. Non conosco la motivazione dell’accaduto", ha raccontato il primo cittadino.

Che poi ha spiegato che "ero già sindaco, 21 anni fa, quando Antonino Zingale diventò il comandante della stazione Carabinieri e in questi anni avevo
consolidato con lui un rapporto di stima, trasparenza e collaborazione, e
ra sempre presente negli incontri istituzionali e non. Era benvoluto dalla popolazione".

"Un attimo di follia, un gesto folle che non ha alcuna giustificazione". E' questo il comemtno a caldo del tenente colonnello Enrico Mazzonetto, comandante provinciale di Rovigo facente funzion. "Resta una profonda amarezza - prosegue - nei colleghi carabinieri delle vittime e in tutti c’è una priorità comune: stare vicino alle due famiglie e dare il massimo conforto e sostegno ai familiari".

I corpi del comandante, il maresciallo Antonino Zingale, della moglie e dell’appuntato, sono stati trovati riversi sul selciato del cortile dagli altri militari
in servizio.  Nessuno si sarebbe accorto di quanto stava avvenendo in cortile fino a quando non sono stati sentiti i rumori secchi dei colpi d’arma da fuoco, poco prima delle 16. A quel punto, messi in allarme, gli altri carabinieri presenti in caserma sono accorsi all’esterno trovando i tre corpi senza vita.

Completamente oscure le cause del raptus omicida: si tende ad escludere una storia passionale, si parla esclusivamente di momento di follia, come ha evidenziato il comandante provinciale dei carabinieri (facente funzione) di Rovigo Enrico Mazzonetto.

Antonino Zingale, comandante dal 1991 era conosciuto e stimato, era stato al centro di una brutta storia in cui veniva accusato di violenza sessuale, storia per la quale era stato pienamente scagionato di recente.

Conosciuto anche l’appuntato omicida che stamattina era stato visto in giro per commissioni nella cittadina in un clima di serenità che non faceva certo presagire a una tragedia.

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