Sgarbi quotidiani

Gli sprechi veri e quelli finti

Gli sprechi veri e quelli finti

Chissà perché il vitalizio dei parlamentari agita i sonni di Renzi, Richetti e i cinquestellini. E nessuno si agita invece per i quattrocentomila euro all'anno degli oziosi membri della Corte Costituzionale o per le indennità dei «giudici» del Csm e dei magistrati ordinari, che non hanno orari di lavoro e che rispondono soltanto alle loro priorità. Mi sarei aspettato maggior solerzia quando io ho indicato stupri al patrimonio artistico a valorosi difensori della legalità, come Pignatone e i suoi sostituti. Indifferenti ora, pagheranno un giorno davanti a Dio. Ma, intanto, ricevono un regolare stipendio. Anzi, per loro si registra un aumento di stipendi del 10%. E perché nessuno si anima per i seicento milioni all'anno per i 2300 dipendenti e per il funzionamento della Consob, dell'Antitrust, del garante della privacy, di Ivass, Covip, Agicom, Aeeg, Authority dei trasporti e Anac con il faraonico stipendio a Cantone? Non c'è invece una «authority» per i beni culturali, necessaria dal momento che i soprintendenti, anche ben pagati, voltano gli occhi quando un edificio storico viene abbattuto, ma il 27 di ogni mese prendono il loro lauto stipendio. Alla scure di Richetti, Renzi e dei grillini, ricordo che il presidente di quell'ente inutile che è l'autorità nazionale per l'anticorruzione e per la valutazione, l'integrità e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche, Raffaele Cantone, riceve uno stipendio di 180mila euro.

E cosa fa? Cavilla.

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