Cronache

Strage di Sant'Anna di Stazzema, la procura di Stoccarda archivia il caso

Per la Procura di Stoccarda l'eccidio non è documentato da prove sufficienti. Nel 2005 il tribunale di La Spezia aveva emesso nove condanne

Strage di Sant'Anna di Stazzema, la procura di Stoccarda archivia il caso

La procura tedesca mette una pietra sopra alla strage di Sant'Anna di Stazzema. L'eccidio nazista nel quale rimasero uccise 560 persone - tutte civili - il 12 agosto 1944, per Stoccarda non è documentato da prove sufficienti a determinare responsabilità per i 17 accusati che ancora sono in vita. A motivare la sentenza della Procura tedesca l'idea che la semplice appartenenza a un'unità delle Waffen-SS non sia sufficente a determinare la colpa di un singolo. Nella sentenza di Stoccarda anche l'impossibilità - secondo i tedeschi - di stabilire il numero preciso dei morti nella strage. Nella regione al momento si trovavano anche rifugiati di guerra provenienti da altre zone.

Tra le persone su cui gravava l'accusa Gerhard Sommer, ora novantunenne, condannato nel 2005 all'ergastolo insieme ad altri otto imputati. La sentenza fu emessa dal tribunale militare di La Spezia. Per Sommer le autorità tedesche avevano già negato l'estradizione. I soldati ritenuti responsabili per la strage appartenevano alla 16ema divisione corazzata Reichsfuehrer SS.

Le reazioni

Alla notizia della decisione di Stoccarda Michele Silicani, sindaco di Stazzema, ha reagito con parole dure, sottolineando che "si disconosce anche il lavoro di un tribunale militare italiano" e che la Procura non ha ottenuto nullo, nonostante "tra i gerarchi delle ex SS tedesche c'è anche un reo confesso che ha dichiarato che ha considerato donne e bambini, come fossero alla pari degli adulti e che si è reso responsabile di questo crimine di guerra".

Difficile spiegarsi la decisione dei giudici anche per Enrico Pieri, uno dei superstiti della strage, secondo il quale si è perpetrata un'"offesa per tutte le 560 vittime".

Critico nei confronti dell'archiviazione anche Paolo Corsini, componente della delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa addolorato "per la notizia che non verrà svolto il processo per otto ex gerarchi delle SS". Ha poi detto che presenterà "un'interrogazione per chiedere al governo l'acquisizione degli atti" e "proseguire l'azione per impedire l'impunità dei responsabili". Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd, chiederà "a Monti di verificare con la sua collega Merkel gli estremi per una riapertura dell'inchiesta".

Il ministro socialdemocratico della Giustizia del Baden-Wuerttemberg, Rainer Stickelberger, ha commentato la sentenza sottolineando di capire il dolore che la decisione porterà alle famiglie delle vittime. Dal 2002 l’Ufficio criminale regionale indagava sull'accusa d'omicidio nei confronti dei militari tedeschi.

E la Procura di Stoccarda, attraverso la procuratrice capo Claudia Krath ha rassicurato sul fatto che è stato fatto "tutto il possibile" per chiarire le responsabilità dei militari.

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