Cronache

È straniero un detenuto su due Carceri della Liguria al collasso

Se non possiamo aiutarli a casa loro, verrebbe da dire, per lo meno facciamogli scontare la pena, nel proprio Paese

È straniero un detenuto su due Carceri della Liguria al collasso

Sanremo - Se non possiamo aiutarli a casa loro, verrebbe da dire, per lo meno facciamogli scontare la pena, nel proprio Paese, e questo sarebbe già un grande passo avanti. Il riferimento è al numero di detenuti stranieri nelle carceri liguri, che, dati alla mano, supera quota cinquanta per cento, rispetto ai nostri connazionali che, a conti fatti, sono meno della metà della popolazione carceraria. Col record, tra l'altro, che spetta agli africani. Dell'idea di applicare le convenzioni internazionali, affinché il detenuto straniero - poco importa se africano o europeo - sconti la pena nel proprio Paese di origine: è Michele Lorenzo, segretario nazionale del sindacato della polizia penitenziaria Sappe. "Un detenuto costa, in media, 180 euro al giorno - spiega - e teniamo presente che gli stranieri in Liguria sono 710, su una popolazione carceraria di 1382 detenuti. Un grande risparmio che consentirebbe di investire ulteriori risorse nel potenziamento delle strutture esistenti o di crearne delle nuove, con un occhio in più al personale della polizia penitenziaria, che è sempre più lasciato solo di fronte al crescente numero di reclusi e tutte le difficoltà che ne conseguono". Lorenzo, in particolare, ha ancora il "dente avvelenato" per via della chiusura del carcere di Savona, che ha creato un sovraccarico di detenuti nelle altre carceri liguri. Ma diamo un'occhiata ai numeri. In Liguria sono attivi sei istituti di pena. I detenuti italiani sono 672 e quelli stranieri 710. Il record spetta agli africani che sono 361, contro 222 europei, 31 asiatici, 94 americani e due apolidi. Nel dettaglio: a Sanremo, dati di questa mattina, sono presenti 211 detenuti, di cui 102 italiani e 109 stranieri; Imperia: i detenuti sono 88, con 51 stranieri e 37 italiani. Marassi: 687 reclusi, con 348 stranieri e 339 italiani; Pontedecimo: 132 detenuti, 62 stranieri e 70 italiani; Chiavari: 59 detenuti, 25 stranieri e 34 italiani. Ma quello dell'alto numero di detenuti stranieri non è l'unico problema che affligge la popolazione carceraria ligure. "In soli due giorni - ancora Lorenzo - nel carcere di Sanremo si sono consumati due tentativi di suicidio: uno per impiccagione e l'altro per un mix di farmaci". Prosegue Lorenzo: "E' un dato allarmante, dovuto più che al sovraffollamento, che sicuramente comporta un aspetto negativo nella convivenza dei detenuti, alla mancanza di psichiatri negli istituti di pena. Per questo motivo lancio un appello all'assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale, affinché si proceda al più presto ad uno screening del personale sanitario nelle carceri liguri, evidenziando eventuali criticità o carenze". Il primo tentativo di suicidio è avvenuto due giorni fa, quando un detenuto ha tentato di impiccarsi ed è stato salvato in extremis dalla polizia penitenziaria. L'uomo è tuttora ricoverato in ospedale per il classico "trauma da impiccagione". L'ultimo, ieri sera, quando un altro recluso ha tentato di togliersi la vita, ingerendo una massiccia quantità di farmaci. Quest'ultimo era da due giorni, a Sanremo, ed aveva appena terminato il periodo di osservazione, con il personale che sottopone sempre ogni nuovo arrivato a visite mediche e test psicologici. A testimonianza che è necessario l'apporto di uno psichiatra in carcere, c'è anche quest'ultimo dato: "Nel corso del 2016, in tutti gli istituti liguri, si sono verificati 1800 eventi critici - conclude il sindacalista del Sappe - che vanno dall'unghia sbucciata all'impiccagione. Cinquecento sono stati gli episodi più seri.

Sono dati che devono fare riflettere sulla necessità di garantire un apporto sanitario adeguato".

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