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La svolta di Forza Italia Toti al nord, Carfagna al sud

Scissione scongiurata, Berlusconi riorganizza il partito

La svolta di Forza Italia Toti al nord, Carfagna al sud

A un passo dal baratro, Forza Italia evita il precipizio e prova a rimettersi in carreggiata dopo il non esaltante risultato elettorale alle Europee. Non solo non ci sarà la preannunciata, e data per imminente, scissione capitanata da Giovanni Toti, ma il governatore della Liguria torna a tutti gli effetti nella cabina di comando del partito con l'incarico di coordinatore per il Nord Italia, affiancato da Mara Carfagna che avrà la responsabilità del Sud. Un duopolio, quello Toti-Carfagna, che dovrà portare Forza Italia a un congresso autunnale e non escluso a delle primarie per scegliere il nuovo leader da affiancare al presidente Silvio Berlusconi.

Riportare a casa Toti e riconoscere alla Carfagna il ruolo che merita non deve essere stato facile in una situazione ricca di fibrillazioni e mal di pancia, ma come noto le situazioni difficili sono quelle in cui Berlusconi dà il meglio di sé. In ogni caso, al di là dei compromessi, dei tecnicismi e dei destini personali, parliamo di una buona notizia. Perché significa che resta viva la possibilità per l'area liberale e moderata del Paese di continuare ad avere una rappresentanza politica non marginale, che seppure oggi in difficoltà ha la speranza di risalire la china e tenere viva una alternativa elettorale il centrodestra - all'attuale maggioranza gialloverde. Che è poi quello di cui abbiamo bisogno noi, ma anche Matteo Salvini quando deciderà di svincolarsi dall'abbraccio mortale di Di Maio e soci.

È presto per immaginare nuovi scenari alcuni magari rivoluzionari - ma certo questa improvvisa e per certi versi inattesa «pace a ciel sereno» in Forza Italia è un altro sintomo che ci si sta preparando a qualche cosa di importante e non solo da quelle parti. Gli equilibrismi sui conti annunciati ieri dal premier Conte possono spostare il problema, non risolverlo. La crisi esistenziale dei Cinquestelle e le crescenti incomprensioni tra loro e la Lega potrebbero presto fare il resto. Cioè mettere la parola fine a questo governo e aprire la strada a nuove elezioni.

Non è detto che ciò accada, ma con il passare dei giorni l'ipotesi è sempre più probabile che si realizzi.

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